Fatica, determinazione e un pizzico di follia. Si può definire cosi la “StrongmanRun” che si è tenuta sabato scorso presso il centro abitato trentino di Rovereto.
Lungo il tracciato di 20 chilometri, oltre 4 mila persone, mascherate in svariato modo e con un sano spirito goliardico, si sono messe alla prova con un mix di corsa e ostacoli.
28 le barriere o avversità presenti lungo il percorso, tra cui, 15 container, di cui 3 piani d’acqua, 200 balle di fieno, 9.000 copertoni, 500 metri di corde elastiche, 3 reti grandi da carico, uno scivolo, montagne di sabbia, una vasca di schiuma, una salita piena di tornanti con passaggi nel fango e una piscina da 50 metri.
Tra i partecipanti provenienti da tutta Italia ed Europa, anche una nutrita rappresentanza savonese, circa una quindicina atleti, che attraverso un sano lavoro di gruppo e spirito di cameratismo nel superare gli ostacoli, hanno portato a termine "la corsa più pazza" con il sorriso e grande soddisfazione personale.
Per loro all’arrivo, come per tutti i partecipanti, l’applauso sincero della gente accorsa, una maglietta ricordo e la tanto agognata medaglia.