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Politica | 27 novembre 2017, 13:22

Finale Ligure, il Movimento 5 Stelle sul Regolamento Edilizio: "Noi irresponsabili? Niente di più falso"

Spiega il consigliere capogruppo Davide Badano: "Ci è bastato un confronto punto per punto con il nostro consigliere regionale Andrea Melis per far venire a galla diversi aspetti che non ci convincono"

Finale Ligure, il Movimento 5 Stelle sul Regolamento Edilizio: "Noi irresponsabili? Niente di più falso"

L’amministrazione comunale di Finale Ligure ha già programmato tre consigli comunali tra la fine di novembre e la metà di dicembre, nei quali, tra le altre cose, verranno scandite le varie tappe relative all’iter di adozione della tassa di soggiorno.

Tuttavia, ancora non si placa la eco dello scorso consiglio comunale, dove tra punti sull’Unione dei Comuni e sul Regolamento Edilizio è scoppiata una vera e propria “bagarre”, culminata nell’abbandono compatto della sala da parte di tutti i gruppi di minoranza, al di là di colori e schieramenti.

In merito a quell’episodio, tiene a precisare Davide Badano, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale: “Vorremmo tornare sulla questione di poca responsabilità addossataci dal Sindaco e da alcuni suoi consiglieri di maggioranza, sul fatto di aver abbandonato, come minoranza, il consiglio comunale ed aver rischiato di non far approvare entro il 13 di novembre 2017 il nuovo Regolamento Edilizio con il paventato rischio del blocco di tutta l’attività edilizia della città e conseguente grave danno economico.

Nulla di più falso.

Ci siamo documentati, con rammarico a posteriori, ma possiamo dire che avevamo visto giusto. Di questa maggioranza non c’è proprio da fidarsi, ma anche i cittadini se ne sono accorti.

Dopo qualche contatto, grazie alla collaborazione del nostro consigliere regionale Andrea Melis del Movimento 5 Stelle – Liguria, come degli investigatori, facendo alcune domande incrociate ed informali agli Uffici competenti della Regione Liguria abbiamo trasformato una sensazione in una certezza.

Volevano forse trarci in inganno? Non ci sono riusciti.

Cinque semplici domande e cinque semplici risposte che hanno svelato l’inganno:

D.1) E' vero che se entro la data del 13 novembre 2017 i comuni non avessero approvato il Regolamento Edilizio Tipo ovvero il Nuovo Regolamento Edilizio Comunale secondo disposizione della D.G.R. n.316 del 14/4/17 si sarebbe bloccata tutta l'attività edilizia dei Comuni perché sarebbero entrati in vigore i parametri edilizi nazionali? Anche in quei Comuni dove c'è un P.U.C. (Piano Urbanistico Comunale) vigente da prima della data di entrata in vigore della L.R. Liguria n.15/’17 di modifica alla Legge Regionale 16/08?

R.1) Il mancato rispetto del termine del 13 novembre non blocca affatto l'attività edilizia, i piani urbanistici restano efficaci ma i Comuni sono tenuti a verificare quali tra le definizioni dei loro parametri urbanistici sono incompatibili con quelle del regolamento tipo nazionale/regionale e in caso di incompatibilità applicare le definizioni del RET.
Chi non l'ha ancora approvato e dovrebbero essere pochissimi, sta facendo il PUC e quindi ha l'obbligo di adeguarsi anche ai parametri urbanistici comunque.

Ulteriori informazioni sul tema in termini di copertura: "dati sintetici provvisori, sulla base delle comunicazioni arrivate a questo momento, relativi ai Comuni che si sono dotati del REC entro il termine del 13 novembre 2017 : Imperia: 38 Comuni su 67 (56,7%). Savona: 46 Comuni su 69 (66,6%). Genova: 59 Comuni su 67 (88%). La Spezia: 21 Comuni su 32 (65,6%). Totale dei Comuni 164 su 235 (69,78%)".

D.2) La Regione Liguria ha comunicato in prima istanza una data ultima sbagliata ai Comuni per l'approvazione del suddetto R.E.T. indicando la data del 18 novembre 2017 anziché la data corretta del 13 novembre 2017 (cioè 180 giorni dalla data di pubblicazione della D.G.R. n.316 nel B.U.R.L. avvenuta il 17/05/17)?


R.2) La comunicazione ufficiale inviata a tutti i Comuni della Liguria quando il 17 maggio 2017 è stato pubblicato il RET indica chiaramente che il termine ultimo per approvate il REC beneficiando della disciplina di conservazione delle definizioni urbanistiche comunali vigenti, era di 180 giorni e dunque con scadenza il 13 novembre; purtroppo nelle fasi comunicative successive, prive di valore giuridico perché effettuate essenzialmente per spiegare ai Comuni cosa fare, i 180 giorni sono diventati erroneamente 6 mesi, ma l'errore è stato chiarito il 3 novembre e la fase comunicativa si era svolta tra il 12 settembre e l'11 ottobre quindi con larghissimo anticipo rispetto al 13 novembre.

Quindi, l’errore era contenuto in una nota informale, ogni Comune doveva sapere già dalla data di pubblicazione della Deliberazione di Giunta Regionale, atto ufficiale, sul BURL qual’era la data ultima per l’approvazione. Bastava una semplice sommatoria.

D.3) La Regione Liguria ha emesso altre note e/o comunicazioni (precedenti e successive a Sua nota informativa Prot. PG/2017/230079 del 29/6/’17) verso i Comuni della regione su tale argomentazione?
R.3) Le uniche comunicazioni sono state quella originaria ufficiale e quelle informali per i 6 incontri che abbiamo fatto sui territori tra il 12 sett e l'11 ott e quella del 3 novembre quando ci siamo accorti dell'errore nella comunicazione informale.

Il 12 settembre abbiamo avviato un lavoro di sensibilizzazione dei Comuni perché da verifiche preventive ci siamo accorti che nessuno si stava occupando dell'argomento e il tempo passava. Poi abbiamo fatto un mese di incontri con i Comuni e abbiamo riscontrato che pochissimi si erano messi al lavoro. Nel frattempo il solo Comune di La Spezia ci ha mandato il loro REC da controllare a titolo di collaborazione e dopo aver messo a punto quel Regolamento fatto piuttosto bene dal Comune, lo abbiamo rielaborato semplificandolo e depurandolo degli aspetti peculiari di La Spezia e il 16 ottobre (circa) lo abbiamo mandato a tutti i Comuni come esempio da verificare e personalizzare specie per quei Comuni, e purtroppo erano tanti, che a poco più di un mese dalla scadenza non avevano ancora fatto niente;

Per la cronaca in Commissione ci è stato detto che il lavoro era fatto “da zero” e che il Regolamento Edilizio di Finale Ligure sarebbe stato preso ad esempio dagl’altri Comuni, per quanto era benfatto e per dichiarazioni in Commissione il nostro sarebbe stato redatto in soli 10 giorni quindi dal 1° novembre. La Regione ha inviato ai Comuni quello di La Spezia a titolo di esempio intorno al 16 di ottobre, anche qui ci sorgono dei dubbi;

D.4) E' vero che alla data di pubblicazione della D.G.R. n.316 del 14/4/’17 non risultava allegato il R.E.T., diversamente da quanto dichiarato nella stessa D.G.R. pubblicata sul B.U.R.L. in data 17/5/’17?
R.4) Il RET e' stato regolarmente pubblicato il 17 maggio.

D.5) Quando i Comuni hanno avuto a disposizione il testo del R.E.T., per procedere alla compilazione ed approvazione in Giunta Comunale e poi nei Consigli Comunali del documento?

R.5) Dalla data di pubblicazione chiunque poteva avere il RET. Modello già fatto e approvato con la D.G.R. n.316/2017;

Ci è stato detto che il modello base è stato inviato molto tempo dopo, ma non è così. Tutti i Comuni, tra cui Finale Ligure, avevano già dall’inizio (cioè sei mesi prima) l’indice o la traccia da compilare. Solo in seguito la Regione ha inviato, a solo titolo di collaborazione e visto il ritardo e la poca attenzione data al problema dai Comuni, la traccia fatta da La Spezia.

E se qualcuno poi avesse ancora dei dubbi, citiamo anche cosa dice la nota informale del 29/6/’17 emanata dalla Regione dove, a pagina 5 ultimo capoverso, testualmente riporta: “Parimenti, le definizioni uniformi contenute nel R.E.T. aventi incidenza sulle previsioni dimensionali degli strumenti e piani urbanistici comunali non trovano applicazione per l’attuazione degli interventi previsti dai PUC e dagli strumenti urbanistici generali vigenti alla data di entrata in vigore della L. R. 15/2017, per i quali, fino alla formazione di nuovo PUC, continuano pertanto ad operare le definizioni dagli stessi previste in coerenza alle previgenti disposizioni della L.R. 16/2008 e s.m.”. Finale ricade in questo caso.

Ora è conclamato che ai Consiglieri, in seduta di Commissione Consigliare è stato detto (deliberatamente? O non deliberatamente?) il falso, fuorviando contemporaneamente, con affermazioni e informazioni mendaci, anche i Consiglieri di Maggioranza”.

Davide Badano conclude quindi questa sua disamina punto per punto chiedendosi: “È questo che la Maggioranza è disposta ad arrivare per fare un Consiglio Comunale, quando manca un suo consigliere indispensabile per raggiungere il numero legale?

Un Consigliere che per garantire la regolarità della seduta è stato fatto venire da Milano di fretta e furia quando non ce n’era bisogno, con anche tutti i rischi connessi.

Al Sindaco Frascherelli non possiamo che fare i nostri più ironici complimenti!”

Redazione

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