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| 27 gennaio 2018, 09:12

Dibattito "frizzante" tra le "pasionarie" della politica su Finale Salute

Brichetto, Cileto, Geremia: tre modi diversi di fare solidarietà ma un fronte comune nel salvataggio del poliambulatorio. Se ne è parlato da Italo's Village su BRG Radio

Dibattito "frizzante" tra le "pasionarie" della politica su Finale Salute

Tutto il comprensorio finalese è in forte apprensione per le sorti del poliambulatorio “Finale Salute”, dopo le politiche di tagli annunciate dalla ASL 2 (leggi articolo QUI).

E proprio su questo tema è stata incentrata la puntata di ieri di Italo’s Village, il programma radiofonico condotto da Massimo Crippa e Italo Mazzucco su BRG Radio, la radio in streaming di Finalborgo.

Puntata tutta “al femminile”, che ha visto protagoniste tre donne-simbolo dell’impegno politico e sociale cittadino: Clara Brichetto, vicesindaco e assessore ai servizi sociali, Tiziana Cileto, medico che fa parte di Finale Salute, della Croce Verde di Finalborgo e dell’associazione PerFinale, e Marinella Geremia, capogruppo del Gruppo Misto in consiglio comunale e persona impegnata per i diritti delle donne con lo Zonta Club e lo sportello antiviolenza “Artemisia Gentileschi”. Anche noi di Savonanews siamo stati ospiti della trasmissione.

A introdurre il dibattito è Tiziana Cileto, che fa un inquadramento tecnico ed economico della situazione. Da esso emerge che la ASL 2 (su direttive della Regione Liguria) dava fino a questo momento contributi alla struttura per circa 7mila euro mensili. Ora questa formula “a forfait” verrà convertita in un contributo “a prestazione” che, dopo lunghe negoziazioni, è stato portato a circa 3 euro. A proposito di questa cifra vanno sottolineati alcuni aspetti: con la formula forfettaria, la cifra suddivisa per il numero delle prestazioni era pari a circa 4,50, per cui si tratterebbe di un taglio di circa il 30%; non è possibile aumentare il numero delle prestazioni eseguite, perché c’è un tetto di legge imposto; i costi vivi di una struttura di questo tipo non sono legati alla sola opera ambulatoriale, ma ci sono utenze, manutenzioni ordinarie e straordinarie, investimenti in apparecchiature, per cui il costo complessivo di Finale Salute è stimabile in circa 26mila euro mensili, a fronte (fino ad oggi) di entrate per circa 22mila; i soldi che il poliambulatorio fa pagare all’utenza per i servizi offerti non vengono incamerati da Finale Salute stessa ma vanno direttamente alla ASL.

Chiariti questi punti essenziali, la vicesindaco Clara Brichetto fa presente che, naturalmente, non è assolutamente intenzione del Comune perdere un servizio prezioso (non solo per i residenti finalesi, ma anche per altre località circostanti nel comprensorio e per i turisti) e che sta valutando le possibilità economiche per arginare ciò che verrà a mancare da parte dell’ASL con contributi comunali, ancora in fase di valutazione ma quantificabili in circa 2000/2200 euro mensili. Va detto che Finale Salute espleta compiti anche per il Comune di Noli, da quando il paese del Golfo ha dovuto chiudere il proprio centro prelievi (sempre per esigenze di tagli alla sanità), per cui potrebbe essere preso in esame anche un contributo nolese che, comunque, in relazione al lavoro svolto, sarebbe formato da cifre non particolarmente incisive.

Ovviamente, vista la provenienza politica delle tre ospiti in radio, tutte dal carattere decisamente “pasionario”, non sono mancati gli attriti e le frecciate, ma alla fine hanno prevalso i toni misurati e il buonsenso, in nome di un obiettivo comune. Questo traguardo è stato ben riassunto da Marinella Geremia, che ha sottolineato: “Un bene prezioso come la salute dei finalesi non deve essere ridotto a una questione di destra e sinistra, non si devono cercare dei colpevoli da additare ma, soprattutto, la cosa che mi fa più innervosire, non deve assolutamente essere strumentalizzato per fare campagna elettorale”.

Pertanto sicuramente ci saranno da fare valutazioni, conteggi e da “prendere le misure” ma, mettendo da parte le posizioni politiche, il fronte è compatto: Finale Salute deve essere salvato.

Alberto Sgarlato

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