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Attualità | 06 aprile 2011, 14:43

Caso Ramognina: interviene il segretario provinciale dei Verdi Simona Simonetti

Caso Ramognina: interviene il segretario provinciale dei Verdi Simona Simonetti

Simona Simonetti, segretario provinciale Verdi

Dell’attuale situazione della Ramognina sono venuta a conoscenza dai vostri articoli, perché io vivo a Finale e per gli ambientalisti, che hanno sempre pochi mezzi, è difficile tenere davvero sotto controllo una zona vasta come la nostra provincia. 


Quello che posso dire è che le discariche hanno sempre avuto – tutte – il problema dei sacchetti, che si sarebbe dovuto risolvere già da molti anni promuovendo l’uso delle sporte di tela o imponendo l’uso dei sacchetti bio.

Ma in Italia si aspetta sempre che l’emergenza sia arrivata al massimo, prima di prendere decisioni, e così è stato anche stavolta. 
Certo che il problema della Ramognina, a giudicare dalle foto, sembra ben più grave della media: sicuramente c’è qualcosa di anomalo, forse una rottura, qualcuno dovrebbe indagare.

Ma il comitato per la discarica non c’è più…


Savonanews:  In compenso il sindaco, che ne faceva parte, aveva promesso di far chiudere la discarica.


Simonetti: Ma chiudere le discariche non è mai una soluzione così “pulita” come potrebbe sembrare. Anzi! 
Finché la discarica è in gestione, bene o male i controlli esistono: appena viene dismessa non procura più alcun reddito, non è più di nessuno e nessuno, quindi, se ne occupa più. Allora cominciano nuovi problemi, specie se ci sono delle fuoriuscite, se non viene più incanalato il biogas eccetera.


SN: Allora quale soluzione vedrebbe?


Simonetti: La soluzione è quella che i Verdi propongono da sempre: smettere di insistere sulla politica delle discariche e cominciare a fare seriamente la differenziata! E non devono venirci a raccontare che “costa troppo”, perché non è vero.
 Un esempio eclatante: nel 2007 Finale Ligure era al 31% di RD (raccolta differenziata, ndr) mentre Pietra Ligure era al 10%.

Nel 2010 Finale Ligure è fermo al 35% mentre Pietra Ligure è arrivata al 56%, centrando l' obbiettivo di legge che fissava per il 2010 il tetto del 55% e poi progressivamente il 60% nel 2011 e il 65% nel 2012.


Il 56% su base annua è stato raggiunto perché da giugno 2010 a Pietra viene praticata la raccolta di prossimità, con la separazione anche della frazione umida del rifiuto. Il Comune di Pietra Ligure negli ultimi mesi dell'anno, quando la raccolta di prossimità si è consolidata, è arrivato a percentuali di raccolta differenziata del 70%. 
Occorre sottolineare che Pietra Ligure ha raggiunto l' obbiettivo risparmiando sui costi di gestione rifiuti (raccolta più discarica).

Infatti poiché la differenziata richiede più personale per la raccolta, hanno speso di più per la raccolta, creando lavoro, e hanno risparmiato sui costi di discarica, inquinando di meno.
 Quindi hanno creato lavoro riducendo l' inquinamento e riuscendo anche a risparmiare.

v.r.

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