Paolo Fresu frequenta il Liceo Artistico di Torino e l’Accademia Albertina, che interrompe per dedicarsi alla scenografia teatrale, cinematografica e televisiva (“Come e perché crollò il Colosseo” di Luigi De Filippo, Napoli 1981; “Grunt” di Giorgio Faletti e Andy Luotto, Roma 1982; “Fantastico 90”, RAI 1, Roma 1990; “Il malato immaginario”, Teatro Asti).
Coltiva dagli anni ’60 un’autonoma concezione espressiva, sensibile alle tendenze espressioniste europee, mediante insolite sperimentazioni materico-cromatiche.
Dopo le sequenze a china, a pastello dei decenni ’70-’80, l’Artista persegue esperienze
contenutistiche e tecniche più complesse, creando collages ed assemblaggi polimaterici d’intento surreale.