Riceviamo e pubblichiamo
"Un gruppo di cassaintegrati di Ferrania Technologies S.p.A., visti lesi, ormai da molto tempo, i loro diritti di lavoratori, ha deciso di assumere iniziative autonome in merito ad alcune importanti problematiche.
L’incontro tra alcuni colleghi e il Consiglio Regionale della Liguria del 12 c.m. ha centrato l’attenzione su futuri benefici previdenziali da esposizione all’amianto. L’ottenimento di questi benefici potrebbe costituire un indubbio vantaggio per tutti i lavoratori, prossimi o no alla pensione, ma è doveroso sottolineare che non si tratta di un ammortizzatore sociale come si è voluto far intendere nel corso del succitato incontro. Le questioni ancora aperte e importanti, su cui si sollecita un immediato intervento, sono le seguenti:
- Dimensionamento subito dalle maestranze, nella cessione di azienda, tra Ferrania S.p.A. in amministrazione straordinaria a Fitra S.p.A.
- I criteri di scelta attraverso i quali alcune decine di loro colleghi sono transitati, mediante una presunta “procedura di mobilità volontaria”, da Ferrania Technologies S.p.A. a Ferrania Solis.
- I continui ritardi con i quali l’Azienda, durante il 2012, ha versato i bonifici al Fonchim che hanno prodotto possibili perdite di interessi attivi per gli iscritti.
- L’ingente investimento pubblico, di circa quindici milioni di euro, che la Regione Liguria, nel 2009 ha fatto sul piano di rilancio di Ferrania e che ad oggi non ha prodotto alcun apprezzabile risultato in termini occupazionali.
- La deroga ai criteri di scelta di cui all’art. 5 comma 1, della legge 223/1991, sancita con accordo sindacale del 30 novembre 2012."














