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Attualità | 16 aprile 2013, 16:44

Presidio lavoratori "Flunch" all'Ipercoop di Savona: tristezza, angoscia, rammarico e rabbia dei dipendenti

Serena: "Sono 15 anni che lavoro qua. Ora cosa faccio?"

Immagini dal presidio

Immagini dal presidio

All’ Ipercoop  “Il Gabbiano“ di Savona è  in corso la protesta dei dipendenti del ristorante “Flunch”, che il 5 giugno chiuderà i battenti, lasciando decine di lavoratori a casa. Rabbia, frustrazione e angoscia i sentimenti dominanti: le dipendenti hanno sfilato all’interno dell’ ipermercato e fuori dalle porte della catena di ristorazione con fischietti,  megafoni e magliette con su scritto “Quasi disoccupata” o “Dal 5 giugno il Flunch chiude. E noi?” per richiamare l’ attenzione dei clienti e delle istituzioni su questo problema. E i clienti hanno risposto, con una raccolta firme: quasi 2 quaderni pieni.

Carlotta, fischietto al collo, parla con rabbia della situazione: “ Il Flunch il 5 giugno chiude e noi non abbiamo notizie di qualcun altro che voglia rilevare il posto e aprire un ristorante. Sappiamo che la disdetta del contratto di affitto del ramo d’azienda è stata data dalla società il 5 dicembre e noi lo abbiamo saputo solo pochi giorni fa. Sicuramente non è stato un atteggiamento corretto. Come detto prima la disdetta a Talea, la società che gestisce l’immobile, e che fa parte del gruppo Coop, è stata data il 5 dicembre ed entrambe si sono ben guardate dal divulgare la notizi, forse per non ledere la loro immagine o forse perché sicuramente avremmo incominciato a protestare subito”.

L’ angoscia traspare invece dalle parole di Angela e Alessia, entrambe con figli, entrambe con un affitto da pagare e senza un compagno: “A casa male, pago 350 euro di affitto, ho una figlia di ventun anni. Qua in mezzo di ricco non c’è nessuno. Sembra che non ci sia nessuno spiraglio. Finora abbiamo fatto tante domande, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Nel centro commerciale e in città stanno chiudendo moltissime attività e noi tra un mese e mezzo ci ritroviamo a casa in questa situazione economica”. In una raccomandata degli scorsi giorni si diceva che se al posto del Flunch aprisse un altro ristorante, i vecchi dipendenti sarebbero i primi ad essere assunti: “Ma noi non sappiamo nulla, al momento sembra che non ci sia nessuno interessato”.

E poi c’è chi come Serena ha speso un’intera vita lavorativa in questo ristorante e prova solo un gran senso di tristezza e rammarico: “Io sono 15 anni che lavoro qua, c’è stata poca trasparenza da parte dei titolari. Per noi i nostri clienti sono tutto ed è bellissimo che così tante persone siano venute a dimostrarci la loro solidarietà oggi. Io vivo nel terrore di non trovare nient’altro: siamo tutte sulla quarantina e adesso i giovani faticano a trovare lavoro, figurati per persone della nostra età”.

Verso le 16:00 è giunto inaspettatamente sul luogo del presidio Paolo Apicella, assessore al commercio del comune di Savona: dalle 15:00 è infatti in corso di svolgimento il consiglio comunale che (a proposito di crisi) ha approvato la famigerata TARES. L’assessore ha scelto di abbandonare Palazzo Sisto per venire a parlare direttamente ai dipendenti: “Voglio esprimervi a titolo personale e a nome dell’amministrazione tutta la nostra solidarietà. Non vi lasceremo soli, percorreremo insieme tutte le strade possibili. Non staremo con le mani in mano. Adesso, insieme ad una vostra delegazione, tornerò in consiglio comunale per concordare una linea ufficiale”.

Cinzia Gatti e Andrea Chiovelli

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