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Attualità | 20 dicembre 2013, 09:05

Albenga:l'istituto di Studi Liguri recupera un importante pezzo per i musei di Albenga

Individuato durante un'asta di oggetti d'arte a Milano uno "stagnone" proveniente da una delle farmacie sei-settecentesce riunite nella collezione di vasi di farmacia di Albenga

Albenga:l'istituto di Studi Liguri recupera un importante pezzo per i musei di Albenga

L’Istituto di Studi Liguri recupera un importante pezzo per i musei di Albenga Un giovane studioso albenganese, socio dell’Istituto di Studi Liguri, giorni fa individuava nel catalogo di un’asta di oggetti d’arte a Milano uno “stagnone” in ceramica bianco blu, che si rivelava proveniente da una delle importanti farmacie sei-settecentesche riunite nella collezione di vasi di farmacia di Albenga, che l’Istituto ha esposta a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso nel Palazzo Vecchio del Comune e poi, dagli anni '70, in una sala del Palazzo Peloso Cepolla. L’identità dello “stagnone” era confermata dalla responsabile delle collezioni ceramiche dei Musei genovesi di Strada Nuova, che alcuni anni fa aveva, per ultima, studiato le ceramiche di Albenga. Di conseguenza, il Comitato Direttivo dell’Istituto ha deciso, malgrado le difficoltà economiche del momento, l’acquisto dello “stagnone”, per assicurare ad Albenga un pezzo di notevole importanza storica, ad integrare una collezione del nostro museo ben nota agli studiosi di ceramica e ricuperando alla città un’opera d’arte che rischiava di esser dispersa. “Stagnone” è il termine usato dai ceramologi per indicare i grandi vasi biansati, muniti di rubinetto collocato nella bocca di un mascherone, che servivano per la conservazione delle “acque”, i medicamenti liquidi. Gli “stagnoni” costituiscono i pezzi più grandi tra le tipologie delle ceramiche di farmacia, e per la loro ampia superficie hanno decorazione pittorica più estesa e scenografica: in questo caso è raffigurata sul recto una divinità, di raffinata esecuzione, analoga a quelle dipinte su altri pezzi della serie. Il vaso presenta parti restaurate, ma è integro nelle principali decorazioni pittoriche; se ciò diminuisce il suo valore venale, ne rimane intatto il significato storico, ad arricchire una collezione che documenta l’alto livello cui erano giunti gli “speziali” albenganesi, in particolare quello, ancora ignoto, che era in grado di commissionare per la sua farmacia numerosi pezzi di raffinatissima decorazione. Il pomeriggio del 28 dicembre, in occasione della conferenza del prof. Mennella e dello scambio degli auguri da parte dei soci e degli amici dell’Istituto, lo “stagnone” verrà presentato in Museo.

c.s.

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