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Attualità | 20 dicembre 2013, 08:16

Moonshiners: quando il rock diventa leggenda

Quattro musicisti di comprovata esperienza interpretano i più grandi classici di oltre 40 anni di musica con energia e passione

"I Moonshiners"

"I Moonshiners"

Chi non ha canticchiato almeno una volta, nella vita, sotto la doccia, il riff di chitarra di “Smoke on the water”? Quale appassionato di rock non ha avuto, da ragazzino, un ritratto di Jim Morrison, su una maglietta, in una foto nel diario, in un disegno sullo zainetto, in un adesivo sul motorino? Chi non ha sognato almeno una volta nella vita di suonare la chitarra come Eric Clapton o come Jimi Hendrix e non si è ritrovato in un momento di euforia a saltare davanti allo stereo mimando i loro assoli? Diciamocelo: è nato tutto da lì!

Lo avete capito, siamo parlando del vero rock, quello che ha fatto la storia, quello che ha influenzato la vita di tante generazioni di giovani per oltre 40 anni… E in provincia di Savona abbiamo una band che tiene alta questa nobile tradizione, che riporta in vita questi grandi classici interpretandoli con il fuoco nelle vene. Loro sono i Moonshiners, e li abbiamo incontrati per voi qui su Savonanews.

Partiamo dalla cosa più importante per una band: il sound! So che voi prendete come punto di partenza i grandi classici del rock; quali nomi non possono e non potranno mai mancare nella scaletta dei Moonshiners?

Beh guarda, ormai negli “anta” ci siamo entrati tutti e dopo aver suonato davvero ogni genere ci siamo resi conto che senza i Led Zeppelin, i Lynyrd Skynyrd, i Doors, i Creedence Clearwater Revival, gli ZZ Top, gli Who, i Cream, gli Eagles, i Deep Purple e altri colossi dell’epoca … non ci divertiamo!

So che nascete come cover-band, fate anche materiale di vostra composizione?

Per ora sono solo idee, ma prima o poi un qualcosa di veramente nostro lo faremo… rispecchierà in tutto e per tutto la nostra filosofia di rock anni ‘70! Ma ci vorrà tempo perché dovrà essere il frutto di quattro teste con gusti e intuizioni molto diverse tra loro e non sarà facile… di sicuro quando saremo pronti sarà un’avventura spettacolare!

… E dopo aver parlato della band, presentiamo i singoli componenti con la loro storia musicale alle spalle e il loro curriculum.

Dunque, siamo in 4 … dietro al microfono principale c’è Ivano Vigo, voce potentissima e che si adatta ad ogni interprete. Impareggiabile anche con la chitarra grazie ad anni di studio, a numerosi workshop (Braido, Gambale, Colonna, Ford, Verheyen) e a centinaia di concerti con la sua precedente band, i Love&Trust.

Nella stessa band militava anche il bassista e corista Simone Perata, ultimo arrivato nei Moonshiners … devoto totale del suo strumento dall’età di 15 anni, a 20 ha iniziato a suonare in giro per la Liguria passando dal pop al rock fino al progressive dei Dreamland … preferenza assoluta per il rock anni 70, ma suona qualsiasi genere (l’importante è che il basso sovrasti in potenza e volume il resto!)

Dietro l’altra chitarra c’è Alessandro Delfino, per tutti “il Delfo”… che dire, non c’è linea di chitarra che non possa suonare, dal flamenco al rock più duro… quello che riesce a tirar fuori dalla sua Les Paul è arte pura. Ha militato nei F.E.M. negli anni ‘90 e ogni sua chitarra ha un nome di donna!

Alla batteria c’è Luigi Ferracane, da sempre l’alter-ego di Simone nell’eterna battaglia Base Ritmica VS Chitarre (iniziata nei mitici Last Exit nella metà anni ‘90). Luigi si distingue grazie alla sua versatilità e alla sua innata precisione e ha collaborato con varie band tra cui i Wild Horses e i Why Aye Man.

Che cosa significa il nome “Moonshiners” e come è stato scelto?

Naturalmente ci siamo già dimenticati la genesi del nome! In poche parole i Moonshiners erano i distillatori clandestini in America. Pare che lo avesse proposto Alessandro e Luigi lo avesse interpretato tipo “come i distillatori clandestini di un tempo, noi distilliamo, per così dire, e riproponiamo in questi tempi di proibizionismo musicale quello che noi consideriamo il meglio del rock anni '70”; è comunque un nome che secondo noi ripropone un'immagine poetica in un certo senso, vuole significare letteralmente chi vive e opera alla luce della luna, un po' di nascosto, un po' quando tutti dormono... Da tutto ciò puoi aver ben compreso che la scelta del nome è avvenuta in un momento sicuramente poco sobrio e lucido, ecco!

A quali progetti state lavorando e quali saranno i prossimi appuntamenti?

Al momento stiamo registrando un nostro cd di cover, sarà composto da una parte in studio e da una parte live, come ad esempio un medley dei Led Zeppelin che ci impegna per circa un quarto d’ora filata! Abbiamo in programma un po’ di belle serate, soprattutto fuori Liguria, e se tutto va bene ritorneremo in svizzera come è già successo un paio d’anni fa. Non ci interessa suonare tanto, con il rischio di farlo in posti assurdi o inadatti alla musica live (quello lo facevamo già vent’anni fa, ora proprio no!), preferiamo poche serate, ma da segnare nella memoria.

 

Alberto Sgarlato

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