Dopo il grande successo ottenuto a Lecce, sarà il Teatro Chiabrera di Savona a ospitare La Sagra della Primavera, la nuova produzione della compagnia di danza salentina Balletto del Sud diretta dal maestro Fredy Franzutti. La compagnia presenta inoltre due estratti da Oedipus Rex e Antigone (prima parte).
La coreografia de La Sagra della Primavera si ispira, rielaborandolo, al soggetto originale del balletto creato nel 1913 da Vaclav Nizinskij: un rito sacrificale pagano che si svolgeva all’inizio della primavera, durante il quale un’adolescente veniva scelta per ballare fino alla morte, con lo scopo di propiziare la benevolenza degli dei in vista della nuova stagione.
Nella versione di Franzutti il soggetto originale viene accostato, in un modo che appare naturale, al fenomeno del tarantismo, un tempo diffuso nell’Italia meridionale, che vedeva la donna punta dalla tarantola danzare fino allo sfinimento per esorcizzare il male del veleno. Interpreta il ruolo de l’Eletta Chiara Mazzola. Con questa nuova produzione, Fredy Franzutti ha voluto continuare il progetto di valorizzare la propria matrice culturale salentina, proponendo riletture di classici romantici (come ha fatto in precedenza ne La Bella Addormentata) con nuove ambientazioni. Ha sfruttato le potenzialità di questa cultura che, soprattutto nelle espressioni più colte e nella propria tradizione popolare, ha un grande rapporto con la danza e con il movimento. Le scene sono tratte dai dipinti di Ezechiele Leandro, pittore e scultore italiano vissuto nel Salento.
Gli estratti Oedipus Rex e Antigone fanno riferimento alle tragedie “Edipo Re” di Sofocle e l' “Antigone” di Eschilo. Il mito è ambientato in un paese del mediterraneo già appartenuto alla magna Grecia. La situazione, i caratteri e il senso della vicenda rimangono invariati: lo scenario della campagna, - siciliana come salentina- , con i suoi echi classici rinnova la forza del dramma. La figura del padre, da sconfiggere per “affermare” la propria identità; il desiderio spesso di totale identificazione del figlio con la propria madre (il complesso di Edipo individuato da Freud nell’amare la propria madre fino a volerla possedere). Tra le altre passioni collegate grande importanza rivestono: l’essere misero oggetto di un imperscrutabile disegno del Fato spietato; il senso del peccato insostenibile (fino al suicidio); l’impersonalità della colpa; la superstizione.
Interpretano i ruoli principali: Alessandro De Ceglia (Edipo Re), Bilyana Dyakova (Giocasta) Katerina Petrova ( Antigone), Francesco Cafforio (Emone). Le scene sono di Francesco Palma.