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Eventi | 05 maggio 2014, 09:30

Savona: domani conferenza sull'edificazione a fini privati

Servono tutte queste case a Savona? E’ necessario un profondo ripensamento culturale e politico dall’ “urbanistica contrattata” all’“urbanistica programmata.

Savona: domani conferenza sull'edificazione a fini privati

Domani martedì 6 maggio alle ore 18 presso la libreria Ubik si terrà un incontro sul tema :"Perché nuove massicce edificazioni a fini privati?Servono tutte queste case a Savona? E’ necessario un profondo ripensamento culturale e politico dall’ “urbanistica contrattata” all’“urbanistica programmata”.

I relatori saranno Roberto Cuneo e Bruno Lugaro ed interverrà anceh Nanni Russo. Alla conferenza sono stati invitati, inoltre, i componenti della Giunta Comunale.

Servono tutte queste case a Savona? Con i metri quadri costruiti a Savona, la città potrebbe ospitare oltre 100.000 abitanti. Le unità abitative sono invece insufficienti per una popolazione che è articolata in microfamiglie (1,9 componenti per famiglia). Savona ha bisogno di ristrutturare il proprio patrimonio edilizio per fornire più appartamenti con gli stessi metri quadrati. Non c’è bisogno di nuovo cemento abitativo.

Le procedure per destinare le aree disponibili a case, attività produttive, servizi, conservazione del territorio sono trasparenti? Democratiche? Efficaci?  Il Progetto Bofill ha mancato tutte le promesse fatte per farlo accettare: i metri quadrati inizialmente destinati ad artigianato e a ricezione turistica sono diventati metri quadri residenziali, gli oneri di urbanizzazione ridimensionati, il piazzale sul mare sottratto dal porto alla città, la sede dell’azienda turistica sparita, il rendering truffaldino.

Chi ha sopportato il peso economico del progetto Bofill? Sorpresa! Sono i savonesi proprietari di case che hanno venduto nel periodo 2007-2011 (il peso sociale ed esistenziale è invece sopportato da tutti, soprattutto dalle prossime generazioni). L’opera è stata finanziata dalle banche, pagata dai compratori ma la perdita di valore patrimoniale l’hanno subita i savonesi proprietari di case al di fuori della zona del porto.

Ma il difetto grave, purtroppo irrimediabile, di questa e altre operazioni, sta a monte. Come dice l’ex Senatore Nanni Russo “sta nell’aver permesso una massiccia edificazione a fini privati in un’area preziosissima che avrebbe dovuto essere riservata a fini pubblici sulla base di un disegno complessivo affidato dal Comune a progettisti di sua scelta o scelti per concorso. Non è questione di contropartite: nessuna contropartita avrebbe potuto pareggiare il valore di un’area di tale rilevanza che il Comune ha rinunciato a destinare all’interesse esclusivo della città. Quanto è accaduto è un esempio (non il solo) dei guasti prodotti dal prevalere, nel tempo recente, di una cultura della “urbanistica contrattata” su quella della “urbanistica programmata”: sarebbe necessario un profondo ripensamento culturale e politico e un coraggioso cambiamento di indirizzo”.

L’attuale giunta comunale pare non ascoltare neanche il monito del procuratore capo di Savona  Francantonio Granero in un recente convegno intitolato “Buona politica per la legalità in Liguria”, il quale ha affermato che nella gestione degli appalti  il «problema del massimo ribasso crea un’alterazione totale delle regole del mercato e della concorrenza», visto che operazioni del genere «se le può permettere chi ha alle spalle disponibilità finanziarie enormi e nascoste, che integrano il riciclaggio».  Ancora più esplicito il richiamo alle amministrazioni sul tema della tutela del territorio, campo minato a Savona e in Liguria, dove «ogni amministrazione comunale fa ogni anno una trentina di approvazioni in deroga alle norme esistenti». «Siamo in Liguria - afferma Granero - Cos’altro deve succedere perchè si capisca che l’attuale politica del territorio deve essere cambiata?». Altra anomalia è la pratica degli oneri di urbanizzazione,  intesa come «abitudine a barattare». «Viene a mancare qualsiasi considerazione sull’utilità dell’opera. Sulle grandi speculazioni qualcuno si è chiesto come mai le grandi lottizzazioni, per le quali ci voglio grandi capitali, continuano se nessuno vende? Ci vogliamo ricordare del riciclaggio?».

Ricordiamo su quest’ultimo tema che proprio in questi giorni il pentito Gianni Cretarola, deponendo in aula a Imperia nell’ambito del processo "La Svolta", ha dichiarato che «C’è una ’ndrina in ogni centro da Ventimiglia a Savona. Solo che in Calabria il metodo per fare “business” è legato alla violenza con intimidazioni,  attentati, pestaggi e omicidi. Qui al Nord, invece, si è sempre usato l’accordo per esempio per gli appalti: il fine è lo stesso, ma i mezzi sono diversi…».

cs

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