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Attualità | 03 giugno 2014, 15:15

Allarme esuberi, Reefer Terminal e ristorante "A Cà Me" in presidio: "Attendiamo risposte". A vincere è la solidarietà tra aziende

Un vertice nella sede dell’Autorità Portuale farà luce sul futuro dei lavoratori. In attese di risposte anche dall'incontro in Provincia per il ristorante del centro commerciale Il Gabbiano

Allarme esuberi, Reefer Terminal e ristorante "A Cà Me" in presidio: "Attendiamo risposte". A vincere è la solidarietà tra aziende

Reefer Terminal in attesa di risposte. La minaccia degli esuberi si fa sempre più forte e oggi un incontro nella sede dell’Autorità Portuale farà luce sul futuro dei lavoratori. Un accordo stipulato lo scorso dicembre prevedeva l’attivazione di corsi di formazione per il personale con l’obiettivo di scongiurare eventuali esuberi. Attualmente si parla di 50 esuberi mentre un'ottantina sono in cassa integrazione straordinaria in attesa del rinnovo nel prossimo mese di luglio. "Istituzioni: rispettate gli accordi per fare vivere il porto" questa la scritta al centro del presidio. Ad urlarlo a gran voce i lavoratori del Reefer Terminal.

La mancata presa di posizione delle istituzioni mette però in agitazione i lavoratori che oggi si sono trovati in presidio davanti la sede dell’Autorità Portuale. E’ in corso infatti un vertice alla presenza dell’Autorità Portuale tra Regione, Provincia, comune di Vado Ligure, Reefer Terminal e le rappresentanze sindacali. "Non sono stati rispettati i patti di dicembre e il rischio esuberi si fa sempre più vicino se non non saranno adottati provvedimenti - afferma Franco Paparusso, segretario provinciale Uil Trasporti - oggi attendiamo e pretendiamo delle risposte dalle istituzioni chiamate in causa". "Attendiamo conferme e la realizzazione di un progetto in programma già da dicembre: l'avvio dei corsi di formazione - afferma Angelo Lestinge, lavoratore Reefer Terminal e consigliere comunale del comune di Vado - Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni ed è ora che queste trovino delle soluzioni per mantenere le promesse fatte. I corsi di formazione garantirebbero il reinserimento occupazionale nel contesto portuale per molti lavoratori. E' ciò di cui abbiamo bisogno, siamo in cassa integrazione da aprile 2012. Non possiamo aspettare ancora per molto".

Presenti anche, in segno di solidarietà, una delegazione dei dipendenti di Tirreno Power e della Sanac. "Anche oggi siamo presenti per tenere alta l'attenzione sul lavoro - afferma Andrea Negro, lavoratore Tirreno Power - sosteniamo i lavoratori del Reefer Terminal nella loro causa perché ne condividiamo le preoccupazioni e le difficoltà. Siamo tutti coinvolti". Solidarietà anche da un'azienda che attualmente non risente della crisi, la Sanac spa di Vado Ligure: "Siamo presenti e solidali con i lavoratori portuali e Tirreno Power - afferma Ivano Grillo, rsu Sanac - la nostra azienda è sana, ma sono forti per tutti le preoccupazioni del lavoro. Oggi più che mai c'è bisogno di unione e solidarietà, un'intera comunità è coinvolta. In questa battaglia per il lavoro è necessario coinvolgere più aziende possibili".

Rischio esuberi anche per “A Cà Me”, il ristorante self service del centro commerciale Il Gabbiano che, a soli nove mesi dall’apertura, risente della crisi del settore. Anche le 22 dipendenti riassorbite dalla chiusura del Flunch, oggi si sono riunite in presidio prima davanti il ristorante e successivamente davanti Palazzo Nervi in attesa di risposte dal tavolo in Provincia alla quale parteciperanno Regione, Comune, Talea, azienda e sindacati per fare il punto della situazione sulle vendite. Si parla di un calo di lavoro dovuto alle condizioni generali del settore, ma per la nuova gestione subentrata alla chiusura del Flunch ci sono tutte le buone intenzioni per mantenere l’attività e collaborare con le istituzioni.

I sindacati parlano di 16 esuberi su 22 lavoratrici. “Ci è giunta una comunicazione che parla di un possibile 75% di esuberi del personale – afferma Cristiano Ghiglia, segretario Filcams Cgil- dopo la lunga trattativa sindacale che ha permesso a buona parte delle lavoratrici del Flunch di essere riassorbite nella nuova gestione, continuerà il nostro impegno per garantire loro il mantenimento del posto di lavoro”. 

 

Debora Geido

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