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Attualità | 12 settembre 2014, 08:45

Reefer, da 66 a 27 esuberi, Pizzorno "Anche uno solo sarebbe troppo!"

Afferma l'RSU Pizzorno "Non siamo soddisfatti, non hanno rispettato il programma che ci avevano garantito, ci hanno chiesto di "sottoscrivere una ipoteca" sul nostro futuro e continuano a chiederci sacrivici e tagli sul costo del lavoro"

Reefer, da 66 a 27 esuberi, Pizzorno "Anche uno solo sarebbe troppo!"

Si è tenuto ieri in Unione Industriali un incontro per discutere del tema esuberi per Reefer (azienda appartenente a GF Group).

Afferma l’RSU Giorgio Pizzorno “Non siamo soddisfatti di quanto è emerso. Il piano e gli accordi iniziali prevedevano la ricollocazione di tutti i lavoratori in esubero. Dovevano partire i corsi di formazione per i dipendenti che avrebbero dovuto trovare garanzie certe circa la possibilità di continuare a lavorare anche, eventualmente, in altre aziende all’interno del Porto. Non è stato così, però, infatti, i corsi sono partiti in ritardo e le garanzie di ricollocazione non riguardano tutti i lavoratori.

Facendo il punto della situazione, ad ogni modo, ricordiamo che la crisi del settore di cui si occupa GF Group riguarda tutte le aziende collegate, e sebbene si stia portando avanti una operazione di ricapitalizzazione e, sebbene vi sia un intervento significativo delle Banche (vedi articolo), ciò non toglie che la “macchina” GF Group targata Orsero, abbia bisogno di una profonda revisione.

Afferma Pizzorno “Ci hanno rappresentato le scelte aziendali e fatto presente che si è deciso di occuparsi solo del settore della frutta, per farlo la necessità è di snellire tutto l’apparato con i tagli e sacrifici che ci sono stati richiesti da subito. La situazione è, però, drammatica. Si parlava inizialmente di ben 66 esuberi. Ieri è emerso come, nell’ipotesi più rosea si potrebbe arrivare a parlare di 27 esuberi (contando sugli incentivi alle dimissioni e al pensionamento anticipato e la possibilità per alcuni di trovare un posto in qualche altra azienda). Per noi, tuttavia, anche solo 1 esubero sarebbe troppo. Non si tiene conto che alle spalle del numero 27 si celano 27 persone, anzi, 27 famiglie che rischiano, domani, di non sapere come fare ad andare avanti”.

Continua Pizzorno “I dubbi rimangono e le promesse che ci avevano fatto inizialmente sono già state disattese, anche dal punto di vista dei tempi, per i corsi di formazione e i bandi non vi è stata chiarezza. Infine ci hanno anche chiesto un impegno per il futuro. Cosa significa? Significa che, per le prossime trattazioni e accordi dovremo tenere presente quanto fatto oggi per scendere da 66 esuberi a 27. Ci hanno chiesto, sostanzialmente, di dare il consenso per una sorta di ipoteca sul nostro futuro oltre che rappresentarci che sono necessari ulteriori tagli al costo del lavoro che faremmo anche, tra l’altro, se ciò servisse a salvaguardare tutti i lavoratori, nessuno escluso”.

Mara Cacace

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