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Sanità | 20 febbraio 2016, 15:00

Convegno sulla sanità in Valdormida, Ferrentino Cgil:"Ottimo feedback da parte di popolazione, operatori e istituzioni"

L'incontro si è tenuto giovedi 18 febbraio a Cairo Montenotte.

Convegno sulla sanità in Valdormida, Ferrentino Cgil:"Ottimo feedback da parte di popolazione, operatori e istituzioni"

 

"Il convegno sulla sanità in Valbormida del 18 febbraio scorso, da me fortemente voluto, ha ottenuto un ottimo feedback da parte della popolazione, degli operatori del settore e delle istituzioni. Ciò ha dimostrato ampiamente, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che il tema proposto continua ad essere attuale e non ancora risolto" commenta Ciro Ferrentino di Cgil. 

"Di fatto, si sentiva forte l’esigenza di superare quelle barriere concettuali che immancabilmente s’alzano ogni qualvolta vengono a confrontoparti politiche contrapposte, soprattutto quando comincia a soffiare il vento elettorale; tanto da far apparire la controparte, quale che essa sia, sempre portatrice di ostacoli e di problemi".

"L’altra sera - prosegue -  durante il convegno, ciò non è avvenuto e questa è stata la prima gradevole sorpresa, perché tutti i presenti hanno potuto ascoltare con chiarezza espositiva le argomentazioni proposte dalla FP CGIL e le compiute controdeduzioni della parte politica rappresentata a livello regionale dall’Assessore alla sanità, Sonia Viale, e dal sindaco del comune di Cairo M.tte Fulvio Briano"

"Personalmente, nella mia relazione introduttiva, ho voluto sottolineare alcuni aspetti che certamente rappresentano la spinta propulsiva del problema sanità in Valbormida e che in tal modo lo alimentano, senza mai garantirne lo spostamento verso una soluzione definitiva. C’è dunque bisogno di una forte collaborazione tra le parti, capace di attenuare ogni sorta di contrapposizione ideologica, perché il problema qui non è e non deve essere politico, ma è e rimane un problema sociale".

"Si tratta - continua in estrema sintesi, di trovare soluzione a tre fattori fondamentali : distretto forte per diminuire tempi di attesa, l’accessibilità al sistema sanitario e l’inarrestabile aumento della popolazione anziana, che per una maggiore qualità della vita deve essere curata a casa e un sistema dell’emergenza che sia efficiente. Questi sono i cardini attorno ai quali ruota la sanità in Valbormida e queste sono le criticità che debbono essere risolte".

"Dunque, siccome è impensabile spingere tutti gli assistiti maggiormente bisognosi a prendere residenza vicino agli ospedali, è palese che il sistema sociale, se vuole rimanere tale, deve produrre soluzioni percorribili sia a livello economico che, soprattutto, a livello socio-sanitario. Purtroppo, come s’è ampiamente visto, ogni soluzione proposta, sempre comunque degna di ampia considerazione, va a cozzare contro il continuo ed inarrestabile impoverimento delle risorse economiche stanziate dallo Stato; cosicché alcune proposte, benché altamente popolari e condivisibili, quali ad esempio quella del ritorno alle precedenti funzionalità dell’ospedale di Cairo M.tte, risultano attualmente molto distanti dalla realtà. E questa considerazione, sia detto per inciso, non è una scelta di campo a favore di modelli sanitari meno popolari, ma semmai è una presa d’atto di come stanno oggi le cose in campo economico/sanitario a seguito di ben delineate scelte politiche".

"E’ inevitabile dunque che si debba trovare un punto di condivisione tra le parti sociali, quelle politiche, i lavoratori del settore e la cittadinanza, lasciando da parte ogni sorta di pretesapuramenteideologica" - spiega - l’imperativo è quello di garantire assistenza alla popolazione di un territorio realmente disagiato e per farlo dobbiamo poterdisporre in prima battuta della volontà politica, che troppe volte si è limitata a promulgare leggi inapplicabili in vari contesti territoriali (vedi Decreto Balduzzi). Poi, a seguire, c’è bisogno dell’inevitabileimpegno degli operatori del settore e, infine, lacollaborazione della popolazione".

"Queste sono le tre forze che debbono convergere per poter stabilizzare il baricentro della sanità in generale e, in particolare, quello della Valbormida e di tutte le realtà territoriali ad essa assimilabili. Da quello che s’è potuto capire l’altra sera, da parte della Regione ci sarebbe dunque l’impegno formale di trovare una rapida ed attuabile soluzione. E, pur rimanendo sulle proprie posizioni riguardo all’ospedale, anche il Comune di Cairo sembrerebbe disposto ad ottimizzare al meglio la funzionalità della Medicina di Base e la disponibilità dei medici di famiglia, semmai affiancati dall’irrinunciabile potenziamento dell’attività di emergenza. Non dobbiamo dunqueperdere quest’occasione d’incontro".

"Tuttavia - sottolinea -  è bene ricordarlo, tutta la macchina organizzativa fin qui ipotizzata, ruota comunque attorno alla disponibilità e all’impegno degli operatori del settore e pertanto; per cui, non è mai tempo sprecato ricordare che questi lavoratori operano in situazioni di continua carenza di personale, oggi aggravate dalle nuove norme sull’orario di lavoro; senza peraltro vedersi nemmeno riconosciuto economicamente il proprio impegno; giacché il Governo continua a tener bloccato dal 2009 il rinnovo contrattuale.

Detto questo, giova ricordare che nel dicembre 2012 le OO.SS. hanno firmato con la Regione Liguria un protocollo d’intesa fondato su 4 punti essenziali:

1. il rafforzamento del ruolo dei distretti territoriali anche attraverso una maggior valorizzazione della figura del MMg e PLS che, in modo associato, attivino punti assistenziali h24 negli “Ospedali di Distretto” con la collaborazione di altro personale specialistico, assistenziale ed il supporto di tecnologie diagnostiche ed informatiche in grado di fornire risposte integrate ai bisogni a “bassa soglia di complessità” senza dover ricorrere agli ospedali.

2. la presa in carico dei malati cronici attraverso il “chronic care model” e la sanità di iniziativa. (Progetti come la radiologia domiciliare sarebbero pronti a partire. Cura a KM zero come ha detto l’Assessore alla presentazionedel librobianco).

3. attivazione dello strumento della dote di cura per strutturare un modello di continuità assistenziale socio sanitaria per i cittadini non autosufficienti cui devono concorrere in modo integrato i comuni e l’ASL.

4. Attivazione di uno strumento di incentivazione, “dividendo di efficienza”, finalizzato a premiare economicamente i lavoratori coinvolto nei necessari processi di riconversione organizzativa utili per realizzare obiettivi condivisi

"Il Libro Bianco sembra andare verso questa direzione. In definitiva, per fare una sintesi estrema sul sistema sanitario in Valbormida, senz’altro complesso e fatto di numeri, percentuali e leggi e decreti, qui impossibili da relazionare, possiamo dire che bisogna adottare nuovi modelli per arrivare ad una sanità territoriale basata su un presidio impegnato e organizzato per la presa in carico della domanda della salute e di cura e di conseguenza per la garanzia dei livelli di assistenza socio sanitaria. Ovviamente, partendo dalla valorizzazione della comunità locale che deve essere protagonista con il coinvolgimento soprattutto degli operatori sociosanitari"

"La struttura deve dunque diventare un luogo fisico, ben identificabile e riconoscibile per tutti, dove verrà erogata l’assistenza territoriale. Partiamo da qui" conclude Ferrentino.

 

c.s.

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