Uno dei problemi di riconversione che la prossima amministrazione di Savona è chiamata a risolvere è quello del carcere Sant'Agostino, chiuso per decreto dal Ministero di Giustizia. Un edificio degradato e fatiscente, sino ad oggi al centro di innumerevoli polemiche per le condizioni di vita dei detenuti e delle guardie penitenziarie. Con l'atto del ministro Orlando, la casa circondariale savonese chiude battenti, destinata a diventare un altro "guscio vuoto" in attesa di ristrutturazione.
"Come amministrazione siamo per proseguire sull'ipotesi di Passeggi" afferma Livio Di Tullio, vicesindaco e candidato in corsa per le primarie Pd, confermando che l'idea di un nuovo complesso sulla collina al confine con Quiliano è ancora sul tavolo. "Se però non si dovesse procedere - aggiunge - siano disponibili ad una collocazione in Valbormida. L'importante è che venga realizzato un carcere nuovo, meglio se rispettando una logica di prossimità con il tribunale".
"Per quanto riguarda il vecchio Sant'Agostino - commenta Di Tullio - se ne parlerà. Da parte del Ministero ci sarebbe la disponibilità a trasferirlo al Comune. Gli impegni del futuro sono così tanti che bisognerà ragionarci con calma".
"Il Priamar è un cantiere sempre aperto, alimentato continuamente con lavori. C'è l'impegno gravoso su Palazzo Santa Chiara. C'è anche l'idea di recupero del convento San Giacomo. I lavori sono così numerosi, ovviamente con i relativi investimenti, che vedremo al momento opportuna cosa sarà del Sant'Agostino" conclude Di Tullio.