Prima o poi qualcuno dovrà immaginare un futuro per il Sant'Agostino dismesso dal decreto dello spezzino Orlando. Una struttura talmente bieca e asfittica da deprimere, oggi, qualsiasi immaginazione. I prossimi inquilini di Palazzo Sisto difficilmente si rallegreranno di mettere in agenda il caso. Nella lista dei "pugni nell'occhio" dell'urbanistica savonese ci sono già altri edifici che reclamano un intervento. E sono di ben altra portata e storia. A cominciare dal complesso monumentale di San Giacomo.
La materia è pregnante, perché è un sito antico e molto importante che volge lo sguardo sul porto di Savona, in gran parte avvolto dal degrado. Sovrastante l'insenatura di Miramare e scrigno di tesori artistici, sarebbe un gioiello turistico per la Città Sistina. Invece sta andando in una progressiva e galoppante rovina. L'ex chiesa di San Giacomo è l'unica chiesa medievale ancora esistente a Savona, perfetta nelle sue linee architettoniche quattrocentesche e con il soffitto ligneo a capriate.
Il complesso, fondato dall'Ordine dei Frati Minori Osservanti nel XV secolo con l'aiuto di Papa Sisto IV, conserva ancora affreschi preziosi (altri comunque sono al sicuro nella Pinacoteca Civica e nel museo della Cattedrale). Ma è tutto in condizioni allarmanti e peraltro a rischio crollo: i temporali, il vento e il guano dei piccioni abbruttiscono giorno dopo giorno uno dei migliori tesori della città. Qualche progetto di recupero c'è, anche quello per mettere un centro benessere al posto del convento. Mah.