Cari Lettori, questa settimana parleremo di musica: tranquilli, non ho cambiato rubrica… è sempre coinvolta la bocca poiché tratteremo di denti e strumenti a fiato (solo Jimy Hendrix riusciva a suonare la chitarra con i denti!).
Facendo io parte di una società filarmonica, in cui suono il trombone, capita che dei genitori i cui figli fanno parte della scuola di musica, mi chiedano se può esserci qualche pericolo per la dentatura quando si studia uno strumento a fiato.
Cominciamo subito con le rassicurazioni: un sorriso sano non corre alcun pericolo anche se viene utilizzato per suonare.
Un’altra domanda potrebbe essere: con i denti sani e diritti si suona meglio? Non è detto: esistono grandi musicisti con dei sorrisi imperfetti ma, a seconda dello strumento, secondo me un piccolo aiuto lo si può avere.
Come saprete, se siete interessati all’argomento, esistono diverse “famiglie” di strumenti che si rapportano differentemente con la bocca:
- Strumenti con “bocchino a campana”, cioè gli ottoni (trombe, tromboni, corni, flicorni, bombardini, basso tuba, susafono…)
- Strumenti ad ancia: semplice (saxofoni, clarini…) e doppia (oboi, fagotti…)
- Strumenti “a soffio” (flauti)
Ciascun gruppo agisce in maniera diversa con i denti
Chi suona gli ottoni (strumenti con “bocchino a campana”) produce il suono facendo vibrare le labbra, come a fare “una pernacchia”. Non è necessaria una pressione dello strumento sulle labbra (e quindi sui denti) anche se alcuni musicisti “vecchia scuola bandistica” usavano spingere lo strumento verso i denti per fare le note acute. È comunque utile avere un appoggio stabile e chi dovesse perdere i denti e sostituirli con una dentiera dovrà cambiare parecchie impostazioni per riuscire nuovamente a suonare (come fece Chet Baker quando, pare i creditori, gli ruppero i denti…). Quindi: denti sani, dritti e stabili daranno un appoggio stabile dello strumento.
Per suonare sassofoni e clarinetti invece si appoggiano direttamente i denti superiori sul bocchino mentre si interpone il labbro inferiore tra bocchino e ancia (la lamina di bambù che vibra producendo il suono). I denti servono a sostenere il labbro che controlla l’ancia, quindi è importante avere denti stabili per interagire con lo strumento.
Oboi e fagotti hanno invece un bocchino costituito da due ance contrapposte e il contatto con denti e labbra è ancora diverso, infatti entrambe le labbra vengono interposte tra denti e ance..
I flauti invece si suonano indirizzando un soffio d’aria con le labbra verso un foro all’inizio dello strumento (come quando si fanno “fischiare le bottiglie”) e questo viene appoggiato fra labbro inferiore e mento, per cui l’interazione coi denti è m ol.to più limitata.
Abbiamo quindi diversi gradi di coinvolgimento della bocca e dei denti, a seconda di cosa suoniamo. Avere denti sani è sempre e comunque un vantaggio, infatti i musicisti professionisti scrupolosi hanno molta cura della propria bocca ed effettuano (come dovrebbe fare chiunque) controlli regolari dal dentista.
Anche chi suona a livello amatoriale è giusto che non trascuri questo dettaglio, per mantenere “al meglio” le proprie performances musicali.
Rivolgersi ad un dentista che sia anche un musicista può essere un aiuto in più per spiegare le proprie esigenze ed ottenere le attenzioni più appropriate. Fra i miei pazienti ho infatti diversi musicisti e anche il mio maestro, jazzista di livello nazionale, fino a che non si è trasferito in una grande città per ragioni professionali, ha fruito dei servizi del mio studio.
Se qualcuno di voi è interessato ad approfondire l’argomento lo invito a inviarmi una e mail e cercherò di essergli utile andando ancor più nello specifico.
Buona settimana a tutti!