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Savona | 29 agosto 2016, 17:00

Rischio alluvione: si parli di riqualificazione fluviale

Rischio alluvione: si parli di riqualificazione fluviale

La lacerazione umana e tremenda di un terremoto lascia ammutoliti. L'evento alluvionale, invece, per il margine di evitabilità che lo distingue, è il tema su cui fra qualche mese i liguri torneranno a dibattere. Ex post facto, come al solito. Quando il problema ciclico del dissesto, a levante o a ponente o a Genova, si presenterà con il suo conto. Invece bisognerebbe parlarne sempre, anche quando i più pensano alla tintarella e non certo alle piogge torrenziali.

Di regola salta fuori la storiella dei fiumi e dei rii sporchi. Non è sempre falso, ma spesso è un argomento utilizzato per esaurire il discorso. Nell'ultima alluvione genovese i torrenti non erano pieni di rumenta o di sedimenti (come hanno confermato i geologi). Il problema piuttosto è nell'assetto urbano, stratificato nel tempo, che sarebbe utopistico rivoluzionare, se non con progetti faraonici. La rete fluviale della Liguria è caratterizzata da migliaia di opere di arginatura, imbrigliamento, rettificazione e tombatura di corsi d'acqua. Questo è il punto.

Di fronte a una tale evidenza, restano due accorgimenti praticabili per ridurre i rischi. Il rimboschimento a monte, per esempio, che ridimensionerebbe l'arrivo di fango e detriti. E il cambio di mentalità, passando dall'idea della cementificazione (contrabbandata per urbanizzazione qualificata) a quella di vero rispetto per il territorio. Senza psicosi anti-edilizia. Non è che in passato non esistessero le cosiddette bombe d'acqua. Il fatto è che oggi, di fronte al costruito e ai mutamenti del clima, gli alvei ristretti dei fiumi sono diventati un pericolo costante.

Sulla tutela ambientale la briglia non va allentata, anche se il clamore mediatico dura pochi giorni per poi spegnersi nell'oblio. I disastri si ripetono: occorre imparare a conviverci e a ridurre responsabilmente il rischio. Eppure nessuno parla di progetti di riqualificazione fluviale o di revisione dei piani di bacino. Ci si sveglia soltanto dopo che qualcosa è accaduto, comunque più per lamentarsi che per agire. 

Felix Lammardo

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