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Attualità | 08 settembre 2016, 07:00

Tirreno Power, dall'azienda "Mobilità non rinviabile". I sindacati sul piede di guerra: "Sì a migliorie sul piano industriale"

Le segreterie nazionali Filctem- CGIL, Flaei-CISL e Uiltec-UIL: "Ci attendevamo un atteggiamento del tutto diverso e molto responsabile da parte dell'azienda"

Tirreno Power, dall'azienda "Mobilità non rinviabile". I sindacati sul piede di guerra: "Sì a migliorie sul piano industriale"

“Un incontro fuori dalla realtà”. Lo hanno definito così i sindacati, il vertice ieri a Roma con l’azienda nella quale Tirreno Power ha annunciato l’avvio della procedura di mobilità per 186 lavoratori. Tale decisione ha determinato la rottura totale tra azienda e sindacati che sono pronti nuove azioni di lotta. Le categorie nazionali Filctem- CGIL, Flaei-CISL e Uiltec-UIL, non hanno accettato l’atteggiamento “irremovibile” dell’azienda e l’impossibilità di trattativa sul piano industriale. Invece da parte di Tirreno Power non c’è possibilità di tornare indietro e così dal profilo Twitter l’azienda ha pubblicato un post che ha fatto molto discutere sui social il gruppo dei lavoratori vadesi: “Avviata oggi procedura mobilità non rinviabile a seguito impossibilità ripartenza del carbone e crisi del settore”.

Dalle segreterie nazionali Filctem- CGIL, Flaei-CISL e Uiltec-UIL divampa la delusione: “Sapevamo e sappiamo che trovare una soluzione a questa crisi non sarà facile, ma a valle delle aperture del vice ministro Bellanova, ci attendevamo un atteggiamento del tutto diverso e molto responsabile da parte di Tirreno Poweraffermano - E invece.. l’azienda è venuta l tavolo annunciando l’apertura ufficiale della procedura di mobilità. Nessun altro contributo utile alla gestione di quella crisi. Ovviamente non sono mancate le frasi di rito (‘disponibili a trovare tutte le soluzioni positive per.. bla bla bla). Come segreterie nazionali abbiamo contestato alla radice questa ennesima provocazione, ricordando che, seppur nelle enormi difficoltà di questo stato di emergenza, sia il ministero che gli azionisti, hanno dato aperture significative per tentare di trovare utili vie d’uscita. Abbiamo anche ricordato che il contratto di settore potrebbe offrire soluzioni solidali indispensabili a risolvere questa crisi. Ma l’azienda si è dimostrata irremovibile: non ci sono i margini per trattare eventuali migliorie all’attuale piano industriale. Non avendo ricevuto risposte positive, anzi, avendo dovuto registrare la peggiore soluzione possibile, siamo costretti ad organizzare ulteriori azioni di lotta che continueranno senza soluzione di continuità, fino ad una soluzione condivisa della vertenza. Nei prossimi giorni le segreterie nazionali, in accordo con le strutture e i delegati presenti nei posti di lavoro, decideranno un piano d’azione che possa convincere gli azionisti e Tirreno Power a ripensare quanto deciso".

Debora Geido

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