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Curiosità | 12 ottobre 2016, 18:00

Commercio ambulante, il Pd attacca: "La Carta di esercizio non funziona"

Ed aggiungono: "La proroga non basta, la Regione aiuti i comuni nelle verifiche e istituisca un fondo di garanzia per chi vuole mettersi in regola"

Commercio ambulante, il Pd attacca: "La Carta di esercizio non funziona"

"La legge sulla Carta di esercizio per gli ambulanti non sta funzionando. L’assessore Rixi e la maggioranza di centrodestra, come sempre, navigano a vista e stanno facendo rischiare grosso alle attività commerciali" commentano i consiglieri regionali del Pd Raffaella Paita, Giovanni Lunardon e Juri Michelucci.

"Questa mattina, lo stesso Rixi, in Commissione, ha chiesto una proroga fino al 31 dicembre per l’applicazione delle sanzioni legate a questo strumento. Il Pd è favorevole alla proroga, ma questo rinvio, da solo, non è sufficiente, se non si mette mano al più presto alla Carta di esercizio e non si risolvono i problemi e le carenze che questa legge ancora contiene. Proprio per questo il Partito Democratico ha chiesto un’audizione delle associazioni di categoria: richiesta che però è stata incredibilmente negata dalla maggioranza"

Basta leggere i dati relativi al Comune di Genova per capire che, se non agiamo subito, il 31 dicembre prossimo, ci troveremo nella stessa situazione di oggi. E a quel punto sarà troppo tardi per intervenire - continuano - Sul territorio genovese, infatti, sul fronte dei mercati rionali, finora sono state rilasciate 395 attestazioni su 804 totali; mentre l’Ufficio ambulanti ha dato il via libera a circa 550 richieste su un numero complessivo di 1850 operatori interessati. Dati che dimostrano le difficoltà che hanno gli ambulanti liguri a mettersi in regola con questa nuova Carta dei esercizio ideata dalla Regione".

"Secondo il Partito Democratico (e come peraltro era già stato rilevato alcuni mesi fa) le criticità principali sono due: il fatto che la Regione scarichi completamente sui Comuni l’onere degli accertamenti e la mancanza di un fondo di garanzia per gli ambulanti che hanno difficoltà a mettersi in regola. Per quanto riguarda le verifiche, il problema maggiore è l’incrocio delle diverse banche dati. La Lombardia, per esempio, ha ideato e finanziato un software, che consente di effettuare agevolmente quest’attività. Se non si vuole seguire questa strada si potrebbe comunque optare per una convenzione fra Regione e Unioncamere, visto che le amministrazioni locali non dispongono delle risorse necessarie per attivare tali convenzioni".

"Sul fronte della regolarizzazione, invece, da mesi sosteniamo che l’ente regionale debba istituire, tramite Filse, un fondo di garanzia per coloro che vogliono rimettersi in sesto, magari dialogando col fondo antiusura e con la Rete Fidi Liguria - concludono - Insomma la Giunta deve intervenire direttamente per consentire a questa sua legge di funzionare. Negare audizioni, svilendo tra l’altro il ruolo dei consiglieri, o continuare a procedere a tentoni proroga dopo proroga non porta a nulla se non si mette mano rapidamente ai limiti che la Carta di esercizio ha evidenziato in questi mesi2. 

 

c.s.

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