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Politica | 17 novembre 2016, 08:00

La “storia infinita” del municipio di Spotorno

La società che doveva costruire l’edificio è in liquidazione. L’amministrazione rischia di ritrovarsi senza il futuro palazzo comunale e senza i soldi dovuti?

La “storia infinita” del municipio di Spotorno

Torna di grande attualità, in questi giorni, il fatto che Spotorno è senza municipio. E questo per via di un’interpellanza congiunta presentata dai consiglieri Francesco Bonasera e Marco Rapetti, di “Spotorno che Vorrei”, Matteo Marcenaro, di “Spotorno nel cuore” e Francesco Riccobene, di “Adesso Spotorno”.

Tutta la minoranza si unisce per porre alcune domande all’amministrazione. Nel dettaglio, l’opposizione si chiede: “Quando Spotorno era commissariata, tra il 2015 e il 2016, fu avanzata richiesta al TAR da parte del Comune di Spotorno, l’escussione fideiussoria a carico della Pastorino Costruzioni srl, ditta incaricata degli arredi e dei lavori di completamento del nuovo Municipi. Questa decisione fu motivata dal Commissario Prefettizio, Andrea Santonastaso, con la ricerca di un accordo finanziario. Questo prevedeva la “sostituzione” dell’importo della fideiussione, con “pari” valore di alcuni immobili di proprietà della Pastorino Costruzioni srl, società in amministrazione controllata, parte dei quali risulterebbero sottoposti a gravami giudiziari. Ora però veniamo a conoscenza del fatto che l’attuale Giunta ha richiesto un nuovo rinvio della sentenza del TAR per un importo di circa un milione e mezzo di euro, che era già prevista per il 22 settembre.

Vogliamo sapere: Perché un altro rinvio? È in corso una trattativa con la Pastorino Costruzioni e che cosa prevede? Non ritiene che la seconda richiesta di rinvio nei confronti dei giudici del TAR, nel breve periodo di circa sei mesi, possa influenzare la scelta futura dei giudici stessi, che potrebbero convincersi della caduta dell’interesse pubblico, tenuto conto che il ricorso contro l’escussione fu presentato proprio dalla Pastorino Costruzioni? Un nuovo rinvio potrebbe essere interpretato dalla Corte dei Conti come uno scarso interesse pubblico ed una debolezza della pubblica amministrazione a chiudere una vertenza amministrativa, che si trascina da tempo? La Corte stessa potrebbe avvertire il rischio di danno erariale, intervenendo nei confronti dell’amministrazione comunale? E infine: per quale ragione su un tema di così rilevante importanza per il nostro paese, il Sindaco non ha ascoltato l’opinione dei capigruppo delle minoranze consigliari, che in passato sia come amministratori, che come consiglieri di opposizione, di sono occupati della questione?”

La vicenda del nuovo municipio si protrae ormai da 12 anni. La ricostruisce per noi Francesco Riccobene, di “Adesso Spotorno”: “Il progetto del nuovo Municipio nasce nel 2004, quando, da assessore all'Urbanistica, lo proposi alla mia maggioranza (sindaco Bruno Marengo, centro-sinistra) e successivamente lo portai all'attenzione del consiglio comunale, con una variante urbanistica. Il nuovo municipio sarebbe stato realizzato con una superficie interna di 2200 metri quadrati, a costo zero per la città, e avrebbe riunito tutti gli uffici comunali, che attualmente risultano suddivisi in cinque zone (Villa Albini, sede - Viale Europa, servizi sociali e cultura, turismo - Centro Convegni Palace, tributi - Piazza Tassinari, Anagrafe e Commercio - Stazione Ferroviaria, Polizia Locale). La Pastorino Costruzioni, titolare delle aree, con la quale si fece l'accordo, avrebbe realizzato due piani di box interrati e una palazzina di prima casa con 6 appartamenti in affitto a canone agevolato e una quindicina di appartamenti in vendita a prezzo concordato, anch'essi di prima casa. A giugno 2009, a fine dell'amministrazione Marengo, il cantiere era operativo e il municipio, avrebbe dovuto essere consegnato nella primavera dell'anno successivo.

Nel 2009, però, subentrata la nuova amministrazione con sindaco Volpera (centro-destra) si interruppero i lavori, per modificare alcune rifiniture (tetto a falde e finestre ad archi), con una variante urbanistica che ritardò la consegna di un anno e mezzo. Volpera, nel frattempo, venne sostituito, dopo una crisi amministrativa, dal Commissario Prefettizio 18 mesi dopo la sua nomina e nel giugno 2011, al termine di sei mesi di commissariamento dell'ente, si insediò il sindaco Calvi (centro-sinistra).

Nel frattempo però La Pastorino Costruzioni era entrata in collissione con la Sicel srl che aveva il compito di realizzare le opere murarie. Per Pastorino Costruzioni iniziano le prime difficoltà economiche, perché non vende i box e neppure gli appartamenti di prima casa, anche a causa dell'intervenuta crisi economica. Quindi chiederà e otterrà dall'amministrazione Calvi una nuova convenzione, nella quale gli appartamenti invenduti di prima casa verranno svincolati e messi sul mercato libero ed alla realizzazione del nuovo municipio si aggiungeranno gli arredi degli uffici e dell'archivio pubblico. Questa convenzione prevede che a copertura della conclusione del Municipio e degli arredi vi sia una fideiussione assicurativa a favore del comune di Spotorno di un milione e 470mila euro.

Poco dopo il titolare della Pastorino muore e gli subentra la figlia, sempre in contenzioso con Sicel. Nonostante gli impegni sottoscritti in convenzione, la Pastorino non completerà mai il municipio e non acquisterà gli arredi nei tempi previsti e l'amministrazione Calvi chiederà conto, avviando la pratica di escussione della fideiussione di un milione e 470mila euro. A metà del 2015 la Pastorino costruzioni impugna questa pratica e il TAR fissa una prima udienza a febbraio 2016. Ma a dicembre 2015 si insedia un nuovo commissario prefettizio, dopo la crisi e la caduta del sindaco Calvi, che chiede al TAR un rinvio della decisione, con l'obiettivo di trovare un accordo alternativo con la Pastorino Costruzioni e arriviamo così alle vicende attuali”.

Non possiamo fare a meno di chiedere a Riccobene: a questo punto il Comune rischia di ritrovarsi senza municipio e senza soldi? Ci risponde: “Il rischio è evidente, anche perché nel frattempo la società è in liquidazione, posizione in cui non era nel 2012, quando le fu concesso di vendere appartamenti sul libero mercato. Oggi non si capisce di che cosa ancora si stia parlando, quando abbiamo diritti per 1,4 milioni. Trattare oggi significa mettersi in una condizione di subalternità quando siamo assolutamente creditori. Abbiamo un dovere nei confronti dei nostri cittadini, considerando che oggi è evidente che la società non è in grado di completare i propri impegni”.

Chiediamo al consigliere di “Adesso Spotorno” anche una stima sulle tempistiche. “La prima udienza era a febbraio, la seconda era il 22 settembre, a questo punto prevedo che la prossima sarà in primavera. Dobbiamo andare a questa udienza decisi, chiedendo il milione e 400mila euro che ci spetta. Ma dopo due rinvii è davvero difficile prevedere che cosa potrà dire il TAR. Sembra quasi che l’amministrazione non sia interessata a tutto ciò. Siamo al paradosso che non è il soggetto privato che fa opposizione per non farsi escutere la cifra, è l’ente pubblico che avrebbe gli strumenti per escutere e rinvia. Non si è mai vista una situazione di questo tipo. Se a questo punto il TAR annullasse l’escussione sarebbe una situazione di altissima gravità e una perdita inaccettabile per tutta Spotorno”.

Alberto Sgarlato

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