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Attualità | 11 febbraio 2017, 14:45

Occupazione giovanile, gli ingegneri: "Fermiamo la fuga dei cervelli"

Dal tavolo aperto dal Network Giovani Ingegneri con il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, una serie di proposte che possono essere sviluppate a livello territoriale

Occupazione giovanile, gli ingegneri: "Fermiamo la fuga dei cervelli"

Un ingegnere che a un anno dalla laurea trova lavoro nel Nord Italia guadagna 1.400 euro al mese; nel Centro 1.300, nel Sud 1.180. Se va all’estero, in media 2 mila euro. Secondo i dati del Centro Studi CNI, chi studia materie ingegneristiche ha più chances di altri nella ricerca dell’occupazione, ma anche questo settore conosce il morso della crisi. Secondo quanto denunciato dai giovani ingegneri alla trasmissione “Presa Diretta” di Rai3 il 30 gennaio scorso, il reddito medio della categoria è passato dai 43 mila euro del 2008 ai 31 mila del 2016.

Ma i giovani liberi professionisti si sentono fortunati se arrivano a 15 mila euro lordi. Negli ultimi 6 anni il mercato dell’ingegneria ha perso oltre tre quarti del suo valore: da 23 miliardi di euro nel 2009 a poco più di 5 miliardi nel 2015. In questa situazione, il Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico, alla fine dello scorso anno ha messo online “Invest in Italy”, una brochure destinata agli investitori esteri in cui fra l’altro si sottolina come gli ingegneri italiani siano considerati fra i migliori per preparazione e anche i più convenienti perché poco pagati. La cosa ha scatenato un’immediata e irritata reazione del Network Giovani Ingegneri, che con una campagna fulminea e molto efficace è riuscito a conquistare non solo i socialnetwork e ad arrivare ai media nazionali, ma ad essere convocati dal ministro Carlo Calenda col quale da allora è aperto un tavolo - che ormai sembra essere arrivato al dunque - in cui si discute delle loro proposte per cercare di dare maggiori garanzie ai giovani.

Sulla base di queste, i giovani ingegneri liguri (che al gruppo di lavoro per le trattative col ministro sono rappresentati da Simone di Marcoberardino, 38 anni, dell’Ordine di Imperia) chiedono intanto - sull’ultimo numero di “A&B web edition", il mensile della Federazione degli Ordini liguri - misure concrete alla Regione e alla Pubblica amministrazione Ligure. Mentre il neo consigliere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Roberto Orvieto, ex presidente dell’Ordine di Genova, che dal CNI ha ricevuto la delega per l’ICT, ovvero l’Ingegneria dell’Informazione, propone un tavolo regionale con le istituzioni per affrontare una situazione che interessa non solo giovani ingegneri e professionisti tecnici ma è trasversale. Come dimostrano gli ultimi dati diffusi dall’Istat: nel dicembre scorso la percentuale di ragazzi fra i 15 e i 24 anni in cerca (vana) di impiego è salita al 40,1%, 0,2 punti in più rispetto a novembre e al livello più alto registrato da giugno 2015, con un miglioramento invece per gli ultracinquantenni.

E una preoccupante tendenza all’emigrazione all’estero dei giovani. Cervelli in fuga che, difficilmente torneranno in patria. Come Andrea, 33 anni di Imperia, da tre negli Emirati Arabi, la cui storia viene raccontata nel giornale.In sostanza, ad amministratori ed istituzioni liguri si chiede innanzitutto la possibilità di accesso ai bandi europei anche per i liberi professionisti, come da direttive europee già recepite dallo Stato;poi meccanismi che nei bandi per i lavori pubblici aiutino chi partecipa associando giovani professionisti; l’aumento di concorsi di idee e di progettazione rivolti ai giovani; maggiori investimenti nella ricerca e misure che inducano le aziende a rimanere sul territorio assumendo giovani e non investendo all’estero; sostegno per opportunità come il coworking (l’affitto di spazi fra professionisti, studi o aziende anche diverse con la creazione di nuovi business, molto sviluppato in città come Milano con l’aiuto del Comune); programmi di investimenti sulle infrastrutture e sulla logistica, togliendo dall’isolamento quelle province - come Imperia - da cui è un’impresa raggiungere in treno non solo Roma (il recente Frecciargento è un miraggio) ma senz’auto è spesso impossibile arrivare anche a Genova. 

A livello nazionale, il programma sottoposto dagli ingegneri al ministro, che ha accolto tutto con molta disponibilità mentre i sui tecnici stanno valutando il modo di verificare e inserire le proposte in un prossimo disegno di legge del governo, prevede fra l’altro anche benefici fiscali con super e iper ammortamenti per le imprese che investono in tecnologia con perizie asseverate da ingegneri nell’ambito del programma “Industria 4.0” e una speciale Freelance Card che, con il meccanismo del Bonus Cultura di Renzi, offra ai giovani professionisti la possibilità di avviare un’attività avendo un piccolo capitale di partenza. In Liguria gli ingegneri iscritti ai quattro Ordini provinciali sono oltre 7 mila: Genova è il più grande con 4.697 ingegneri, seguito da Savona (1.141), La Spezia (726) e Imperia (484 iscritti). Negli ultimi anni sono aumentate le donne, tanto da costituire, nel 2016, il 14% degli iscritti a livello nazionale e il 13,7% in Liguria.  

c.s.

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