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Eventi | 23 settembre 2017, 09:00

Quiliano non dimentica l'alluvione di 25 anni fa

Nel pomeriggio del 22 settembre del 1992 Quiliano si inginocchiò alla forza del nubifragio il quale costò la vita a una mamma e la figlia, ieri sera uno spettacolo teatrale a Valleggia nel ricordo di quel terribile giorno

Quiliano non dimentica l'alluvione di 25 anni fa

22-09-1992. Questa la data impressa nei cuori e nella mente di molti cittadini di Quiliano che ricordano la terribile alluvione che colpì senza pietà il territorio savonese. 

Furono una decina le persone salvate, i danni incalcolabili, la morte raggiunse, purtroppo, Rosa Perugino, donna incinta di tre mesi e la figlia Anna Maria di 3 anni. Il torrente Quiliano le portò via dalla loro casa alle Murate, per non dimenticare anche Silvana Bertani spazzata via dalla sua casa di Montemoro che crollo in piena notte.

Il Comune di Quiliano, a 25 anni di distanza non dimentica, e con due eventi ha cercato di far conoscere ai più piccoli cosa successe quel pomeriggio di fine settembre. Nella mattinata di ieri la compagnia "Cattivi Maestri" ha proposto agli alluni dell'istituto comprensivo una lettera-spettacolo creata partendo dai racconti di chi ha vissuto quel terribile giorno, la sera stessa invece nel Teatro Nuovo di Valleggia è stato istituito dal gruppo sopraindicato uno spettacolo teatrale con ingresso libero dal titolo "Sull'onda. Storia di un'alluvione" interpretato da Francesco Giaccardi, Maria Teresa Giachetta e Jacopo Marchisio.

"Credo che sia doveroso ricordare, prima di tutto per commemorare le due vittime di quel drammatico evento che colpì il nostro territorio 25 anni fa - dice il Sindaco di Quiliano Alberto Ferrando - soprattutto è importante fare memoria storica per quello che può rappresentare oggi. Da quel giorno si ha un sentimento diverso, memoria attiva vuol dire creare una comunità che sappia reagire a queste situazioni, sappia cosa fare in queste circostanze".

"Questo è un modo anche per fare attività di protezione civile - spiega il Presidente della Fondazione CIMA Luca Ferraris - un'opera teatrale, attraverso l'arte e l'emozione secondo noi si riescono a trasmettere quei concetti importanti di autoprotezione, di percezione del rischio che magari passano di più rispetto a una lezione o un convegno tradizionale. E' molto importante parlare di questi temi e farlo anche con uno spettacolo perchè questo sicuramente aiuta nel ricordo e nella consapevolezza del rischio".

Luciano Parodi

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