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Eventi | 16 gennaio 2019, 13:24

Anche a Finale Ligure la posa delle “Pietre d'Inciampo” (Stolpersteine)

Si tratta del monumento più diffuso in Europa per ricordare le singole vittime della Deportazione nazista e fascista.

Anche a Finale Ligure la posa delle “Pietre d'Inciampo” (Stolpersteine)

Finale Ligure vedrà la posa delle “Pietre d'Inciampo” (Stolpersteine), monumento diffuso, partecipato, ideato e realizzato dall'artista tedesco Gunter Demnig per ricordare le singole vittime della Deportazione nazista e fascista.

Si tratta del monumento più diffuso in Europa, sono state posate fino ad oggi oltre 50mila pietre in tutta Europa ed in Italia (fra cui nelle città di Torino, Milano, Roma, Siena, Viterbo, Reggio Emilia, Padova, Venezia, Livorno, Prato, Ravenna, Brescia, Ostuni, Casale Monferrato, Teramo).

L'artista tedesco Günter Demnig, nato a Berlino nel 1947, vuole con la sua  opera ricordare le vittime dello sterminio nazista e fascista con la realizzazione di un “monumento diffuso” non invasivo e che ben si presta a mantenere nel ricordo popolare  quanto accaduto nella storia anche italiana, nello specifico la deportazione di quattro cittadini finalesi deportati a Mathausen a seguito dello sciopero del 1 marzo 1944.

Le “Pietre d'Inciampo” sono costituite da piccole targhe di ottone  poste su cubetti della dimensione dei porfidi delle pavimentazioni stradali, che vengono poi incastonati nel selciato davanti all'ultima abitazione scelta liberamente dalla vittima. 

La posa in opera delle quattro pietre a Finale Ligure avverrà a cura dell'artista stesso, con l'ausilio  di un operaio comunale e con la vigilanza della Polizia Municipale,  lunedì 21 gennaio 2019 alle ore 9.30, con appuntamento presso il Municipio di Finale Ligure in Via Pertica, 29.

L'evento, nato da un'idea – suggerimento di  Teo De Luigi,  regista, si svolge con la preziosa collaborazione di ANPI ed ANED – sezioni provinciali.

Le quattro Pietre saranno posate nel centro storico di Finalmarina come segue: una in Via C. Colombo, 9 in ricordo di Antonio Arnaldi, due in Via Pertica, 16 in ricordo di Italo e di Giovanni Frattini, una in  Vico Serra, 2 in ricordo di Goffredo Scacciotti.

Alla posa in opera sarà presente il Sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli, l'Assessore al Turismo e Cultura Claudio Casanova ed altri rappresentanti dell'Amministrazione Comunale. Saranno presenti Teo De Luigi, esponenti di ANPI ed ANED, sezioni provinciali, unitamente ad un folto numero di studenti e scolari delle scuole finalesi. Accompagnerà la posa la musicista Martina Romano, che eseguirà arie di Bach. 

Questa mattina, nella sala consiliare del Comune di Finale Ligure, la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa. Presenti l'assessore alla cultura Claudio Casanova, il regista Teo De Luigi e, in rappresentanza dell'ANPI, Giannantonio Chiavelli e Monica Fresta.

"Recentemente a Roma una mezza dozzina di queste 'pietre di inciampo', che ricordano i nomi dei deportati, sono state rimosse da quei fascisti che qualcuno dice che non esistano più" ha raccontato Chiavelli.

Lo scopo di queste Pietre di inciampo sarà quello di ricordare i deportati finalesi, che ebbero un ruolo cruciale nei grandi movimenti di sciopero e di contestazione del 1944. "La storia di Finale è fatta di lotte per la libertà", ha concluso Chiavelli.

"Finale, piccola cittadina turistica, ha perso la sua fabbrica ma non ha perso la memoria - ha aggunto il regista Teo De Luigi - grazie al sindaco Ugo Frascherelli e all'assessore Casanova che hanno accolto subito con entusiasmo questa proposta di posizionare le pietre di inciampo".

In tutta la Liguria sono soltanto tre a Genova e quattro a Finale le "pietre di inciampo". Alcuni discendenti dei deportati finalesi che verranno ricordati lunedì prossimo con la posa delle pietre sono ancora viventi nel Finalese. Altri vivono all'estero ma sono stati rintracciati e hanno confermato che arriveranno in Italia apposta per la cerimonia.

Un saluto veloce ai presenti è stato dedicato da Gino Milani, presidente dell'ANPI Finale, costretto a recarsi in ospedale per problemi di salute. "Memoria è dovere, ma anche una bella opportunità di conoscenza e di consapevolezza - ha concluso Monica Fresta - importante tramandare tutto questo ai giovani".

La posa delle pietre avviene normalmente a mezzo metro dall'ultima residenza delle vittime.

Alberto Sgarlato

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