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Attualità | 02 ottobre 2020, 13:46

Federico Delfino, nuovo rettore dell'Università di Genova: "Orgoglioso di questo risultato, anche per la mia Savona"

Il 48enne savonese succede a Comanducci, sul delicato tema degli Erzelli: "Fondamentali l'interazione ed il dialogo con le istituzioni per trovare le risorse che mancano"

Federico Delfino, nuovo rettore dell'Università di Genova: "Orgoglioso di questo risultato, anche per la mia Savona"

“Mi sento un privilegiato e sento il senso di responsabilità per il ruolo che mi è stato affidato. Metterò a disposizione il mio massimo impegno per gestirlo al meglio”. Queste le parole del savonese Federico Delfino, neo eletto Rettore dell’Università di Genova.

Il savonese, 48 anni, ingegnere, il rettore più giovane della storia dell'ateneo genovese, delegato per il ponente ligure e direttore del campus universitario di Savona, ha vinto così la sfida a due con Gianmario Sambuceti, preside di Medicina e professore di Medicina nucleare, diventando così il nuovo “Magnifico”, succedendo a Paolo Comanducci dal 1° novembre per sei anni.

Con lui abbiamo fatto una chiacchierata tra passato, presente e futuro, con lo sguardo naturalmente a questo nuovo prestigioso incarico.

Sono stati mesi importanti per arrivare al voto di settembre, da ieri è il nuovo Rettore, quali sono le prime sensazioni?

“Ieri la sensazione era di grande soddisfazione per un percorso lungo iniziato con la stesura del programma e la ricerca di idee, iniziative, di promozione delle attività universitarie. Sono stati mesi duri e sono contento che la comunità accademica abbia risposto con grande speranza, dando un segnale forte di cambiamento. Di solito i rettori arrivano all’apice in età prossima alla fine carriera, scegliere me è stata una decisione diversa rispetto al solito. Ora lavoriamo per l’innovazione, per il futuro della nostra regione”.

Quale sarà la prima decisione del nuovo rettore e sul tema del trasferimento di Ingegneria agli Erzelli quale linea terrà?

“Prima di tutto dobbiamo cercare il nuovo direttore generale responsabile di tutta la macchina tecnica amministrativa. Sugli Erzelli posso dire che è un progetto ormai partito che può diventare una grande occasione di sviluppo per la nostra regione. Oggi sono fondamentali l'interazione ed il dialogo con le istituzioni per trovare le risorse che mancano e che non dovranno gravare sul bilancio dell'università".

Molto spesso il dito è stato puntato verso l’Università di Genova considerata poco al passo con i tempi, cosa porterà il giovane Delfino?

“Il tema non è legato all’età, l’Università di Genova ha competenze e risorse umane che sanno leggere ed interpretare al meglio le trasformazioni sociali in atto. Si tratta di ritrovare armonia che negli ultimi tempi si era persa, ricostruire un clima di comunità importante per portare avanti politiche di innovazione e di vicinanza con il mondo degli studenti”.

Parliamo del Campus di Savona, in questi anni eccellenza non solo del ponente ligure, continuerà ad essere centrale per Unige?

“Il campus è una struttura che funziona bene ma che deve continuare a fare passi avanti. A Savona sono fiori all’occhiello le ingegnerie, le scienze della comunicazione, il turismo sostenibile, le digital humanities scienze motorie e riabilitative, su questi ambiti dobbiamo lavorare per continuare a irrobustire i progetti che già ci sono. C’è una comunità già coesa e portata a lavorare insieme, tutto ciò ci crea vantaggio”.

Ha già in mente il nome del suo successore a Savona e da chi sarà composta la sua squadra?

“Non ho ancora in mente il nome del nuovo direttore del campus, ma ci sarà tempo per individuare la squadra migliore”.

In conclusione, dove ha festeggiato ieri il nuovo “Magnifico” Rettore?

“Ieri ero con tanti colleghi al campus in attesa dell’esito, mi faceva piacere essere lì poichè le mie esperienze di gestione universitaria sono proprio nate nel ponente ligure. Sono orgoglioso di questo risultato, anche per la mia città”.

Luciano Parodi

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