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Attualità | 12 novembre 2020, 10:32

Covid, il punto nella seconda ondata con la Croce Verde e Oro delle Albisole: "Ancora di più in prima linea, durante l'estate ci eravamo quasi "dimenticati" del virus"

Se il problema legato all'approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale sembra rientrato rispetto a marzo, preoccupa il deterioramento delle ambulanze per via delle continue sanificazioni

Covid, il punto nella seconda ondata con la Croce Verde e Oro delle Albisole: "Ancora di più in prima linea, durante l'estate ci eravamo quasi "dimenticati" del virus"

In prima linea da marzo, così come tutte le pubbliche assistenze del savonese effettuando soccorsi non solo nella provincia di Savona ma anche in tutta la Liguria con trasporti ulteriori fuori regione, come accaduto per il trasporto dei positivi lo scorso 24 marzo sbarcati dalla Costa Luminosa.

Con i presidenti della Croce Verde di Albisola Superiore Wilder Vanz e Alessio Salis della Croce Oro di Albissola Marina abbiamo provato a fare il punto della situazione su questa nuova ondata del contagio, con le difficoltà riscontrate, l'aumento dei casi e il rifornimento dei dispositivi di protezione individuale, nella prima fase tra le criticità più importanti.

 "Attualmente rispetto a marzo la differenza non è molto evidente, siamo in un periodo nel quale si gestiscono i servizi in maniera crescente. Eravamo certamente più tranquilli nella gestione a marzo, in quel periodo c'era il lockdown generalizzato, c'erano meno ricoveri e meno persone in giro, avevamo più tranquillità a svolgere il servizio, ora siamo ancora di più in prima linea. Eravamo in una fase purtroppo del boom del virus e c'erano tanti sintomatici, eravamo quasi sicuri che le persone che andavamo a soccorrere erano persone che avevano contratto il virus, ora molti sono asintomatici, fonti di contagio che non sanno neanche loro di essere positivi" il commento di Vanz.

"Diciamo che la situazione è solo più complicata, a marzo erano praticamente solo emergenze Covid, ora invece l'impegno è tre volte tanto, è difficile sapere cosa sia l'intervento, per cosa dobbiamo intervenire, in quanto molti sono asintomatici. Verso l'estate ci eravamo quasi dimenticati dei casi, ce n'era un numero limitato, ora invece uno dietro l'altro, un numero indefinito da spostare e portare" spiega il presidente della Croce Oro Alessio Salis.

Per l'approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale la situazione fortunatamente sembra migliorata rispetto alla prima ondata emergenziale.

"Rispetto a marzo attraverso Anpas regionale abbiamo avuto delle forniture e oggi qualunque tipo di servizio facciamo è previsto che l'equipaggio intervenga protetto, non possiamo mai essere certi che per un esempio in un incidente chi soccorriamo non sia un positivo asintomatico, in questo momento non si possono correre rischi" prosegue il presidente della Croce Verde.

"Abbiamo trovato i canali con i nostri fornitori per un approvvigionamento costante, al momento non abbiamo problematiche se non una spesa esorbitante in quanto adesso usciamo con tutti i presidi su tutte le emergenze e poi naturalmente dopo l'utilizzo sono da buttare via" continua Salis.

Con le costanti e continue sanificazioni dopo i trasporti le ambulanze stanno subendo dei danni, un ulteriore problema che si va ad aggiungere.

"Inizia a pesare la gestione dei mezzi in quanto per le continue sanificazioni si sta creando un deterioramento del materiale interno delle ambulanze, speriamo bene perché molte si sono proprio rovinate" dice Vanz.

"Ci siamo arresi, le ambulanze sono tutte corrose, ci stiamo muovendo per utilizzare quello meno nuove ma alla fine poi il piazzale rimane sempre vuoto" dichiara Salis.

Un ulteriore tema è legato all'attesa all'esterno degli ospedali, a Genova per esempio le code si fanno praticamente interminabili, nel savonese invece al momento la situazione pare essere sotto controllo.

"Non abbiamo avuto problematiche di attesa negli ospedali, bisogna ritenersi fortunati rispetto ad altre realtà. Anche perché un milite volontario che sta in coda 16 ore ed ha un lavoro rischiamo di perderlo perché potrebbe non venire più" conclude il presidente della Croce Oro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Luciano Parodi

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