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Politica | 30 gennaio 2021, 19:00

Saluto romano in consiglio a Cogoleto, Comi (sindaco di Calice): "Gesto grave, giustificazioni grottesche"

Il primo cittadino calicese solidale col collega genovese: "Vicino in qualsiasi posizione o iniziativa prese per condannare l'accaduto"

Saluto romano in consiglio a Cogoleto, Comi (sindaco di Calice): "Gesto grave, giustificazioni grottesche"

"Vicinanza e solidarietà" dopo quanto accaduto nei giorni scorsi in consiglio comunale, dove alcuni membri dell'opposizione hanno effettuato un saluto romano, arriva al sindaco e ai consiglieri di Cogoleto anche dal sindaco di Calice Ligure, Alessandro Comi. 

"Il saluto romano, specialmente nel nostro Paese, ha una valenza simbolica ben precisa ed è indiscutibilmente legato all’ideologia fascista della quale è espressione ed ostentazione evidente - scrive il primo cittadino sul proprio profilo Facebook - Alzare il braccio teso esprime, senza alcuna possibile interpretazione diversa, l’ostinata volontà di chi compie tale gesto di manifestare una propria appartenenza politica e di voler sfacciatamente sbandierare tale credo in faccia a coloro che ritiene suoi oppositori politici".

"Dietro a tale gesto vi è un’approvazione incondizionata a tutto ciò che l’ideologia fascista ha prodotto in un ben preciso periodo storico, e mi preme rimarcare 'incondizionata'" afferma il sindaco calicese.

"Rendersi responsabili di un atto come quello dei tre consiglieri del comune di Cogoleto, che ricordo essere stati eletti alla fine di un ben preciso iter democratico e che dovrebbero avere tra i loro principi il rispetto della Costituzione, è un gesto di una gravità assoluta ed un vero e proprio insulto all’ente pubblico che loro stessi in quel preciso momento rappresentano" prosegue Comi.

Che poi sottolinea: "Compiere un simile gesto proprio nel Giorno della memoria va anche oltre a tutto ciò, compierlo in un giorno di così profondo significato e di richiamo al senso civile è un vero e proprio oltraggio alla memoria, alla sofferenza, al dolore ricordati ogni anno in questa data. Ma se possibile c’è pure di peggio".

"Giustificare infatti (o provare a farlo) un simile comportamento tirando in causa parole come 'goliardata' o provando a farlo passare come un qualsiasi modo alternativo per esprimere il proprio voto in sede consiliare evidenzia in chi lo compie una superficialità imperdonabile oltre che una vigliaccheria talmente evidente da rendere l’intera situazione creatasi addirittura grottesca" aggiunge.

"Esprimo personalmente al primo cittadino ed ai suoi consiglieri comunali la mia vicinanza e solidarietà in qualsiasi iniziativa o posizione che prenderanno per condannare l’accaduto - conclude quindi Comi - nella speranza che il valore di luoghi rappresentativi della nostra democrazia non venga denigrato ed oltraggiato da un’insopportabile superficialità".

redazione

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