Il 30 giugno alle ore 18,30 a Savona alla Torretta la poesia è protagonista di #Words 4 a World, un visionario progetto internazionale dedicato ai rifugiati, a pochi giorni dalla Giornata Mondiale del Rifugiato perché il focus continui. E’ stato ideato dalla poetessa Laura Fusco.
Voci di poesia e di vita verranno affidate al mare e lo percorreranno su piccole imbarcazioni “perché da tomba (ri)diventi culla di nuovo impegno”. Piccole imbarcazioni, con a bordo registrazioni, resteranno brevemente ormeggiate alla Torretta, luogo simbolo di Savona, per coinvolgere in questo viaggio ideale tutti i savonesi che vorranno vederle salpare per un breve percorso, a anticipare e al tempo stesso lanciare un call per nuove tappe di #Words 4 a World in altre città e porti del Mediterraneo.
E Torino, sempre il 30 alle ore 18,30, risponde a distanza. Qui sarà possibile ascoltare le stesse registrazioni alla Libreria Xodo, tra un mare di carta e cartine dei secoli scorsi di quello stesso mare, a ricordarci di quanto sia antico e da sempre al centro di migrazioni, drammatiche ma anche piene di speranze e futuro. E di come vi si siano da sempre snodate storie nella Storia. Partenze e esodi di singoli, a rappresentare intere generazioni, sono immortalati invece in immagini e scritti di diverse epoche che ci restituiscono uno scorcio sul tema.
L’installazione sonora di Savona è resa possibile da Assonautica, che fornisce le barche e organizza il lancio del progetto. “Non uno spettacolo, ma un gesto ideale, dal fortissimo valore simbolico” che rende Savona capofila in Italia.
I testi delle registrazioni sono in italiano inglese arabo francese spagnolo. Tra questi i poemi della poetessa Laura Fusco sono tratti da Nadir e Liminal, vincitore di un English Pen Award, pubblicati in Francia e in Uk, accanto a testi del poeta iracheno Chawki Abdelamir, per 35 anni esule tra Algeria, Yemen e Parigi e oggi residente in Libano, consulente Unesco a Beirut e Bagdad, tradotti e interpretati da Alan Dent, e del poeta siriano Amir Darwish, nato ad Aleppo e rifugiato durante la seconda Guerra del Golfo in Uk, ambedue pubblicati in diversi Paesi.
Il potere della Parola è da sempre rivendicato da Fusco “come strumento per inserirsi nelle maglie del presente e della Storia per cambiarli”. E’ in questo segno che, dopo le collaborazioni con Amnesty, le iniziative internazionali in difesa dei diritti di donne e vittime di conflitti e per l’ambiente e “il suo viaggio di donna tra donne migranti per dare loro voce”, stavolta affida i suoi versi e il suo progetto al Mediterraneo, dove quest’anno sono già in 500 i migranti morti.
L’impasto di suoni e parole dell’installazione, sonorizzate e mixate dal musicista Andrea Marazzi, emerge da quello di fondo delle onde in modo volutamente frammentato e distorto a restituire acusticamente l’esperienza delle voci dei migranti raccolte durante i salvataggi o quando approdano. “La volontà è di fare uscire la poesia dai luoghi protetti in cui normalmente si legge o si ascolta e farla risuonare in mare aperto, nei luoghi e nelle condizioni di chi su quel mare è morto o ha perso i propri cari” perché “sia la bellezza a cambiare lo sguardo e la Storia”.