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Attualità | 21 gennaio 2022, 15:20

Gestione casi Covid a scuola, i sindacati chiedono un incontro a Regione e Alisa: "Situazione non è più accettabile"

Diverse le problematiche riscontrate dalle organizzazioni sindacali. Lugaro, Cgil: "Situazione nella provincia di Savona nelle scuole è sempre più pesante"

Gestione casi Covid a scuola, i sindacati chiedono un incontro a Regione e Alisa: "Situazione non è più accettabile"

Un incontro urgente sulla gestione dei casi Covid nell'ambiente scolastico.

Questa la richiesta delle segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil, Snals Confsal e Unams, tramite una lettera inviata all'assessore regionale alla formazione e istruzione Ilaria Cavo, il direttore regionale di Alisa Filippo Ansaldi, il direttore generale dipartimento salute e servizi sociali Francesco Quaglia, il dirigente scolastico dell'ambito territoriale di Genova e Savona Alessandro Clavarino e Roberto Peccenini dirigente ambito La Spezia.

"Le scriventi organizzazioni sindacali alla luce di quanto sta accadendo nelle scuole liguri circa l'applicazione delle disposizioni normative e in particolare di quanto indicato dalla circolare del 13 gennaio 2022 di Alisa, del Dipartimento di Salute e Servizi Sociali e di Formazione e Istruzione, sulle disposizioni di quarantene per gli studenti evidenziano le seguenti criticità:

A seguito del rapido diffondersi della variante Omicron, che i dati scientifici sottolineano colpire in particolare giovani e giovanissimi, le scuole risultano un luogo, per quanto sicuro a seguito di controllo e applicazione di protocolli di sicurezza stringenti, dove il contagio viene veicolato facilmente. Soprattutto se, durante le mense scolastiche, non si può dar seguito al distanziamento dei due metri tra alunni consigliato dal CTS a causa di spazi troppo ristretti. Le scuole si trovano di fronte alla scelta di garantire la sicurezza degli alunni e del personale non erogando il servizio o riducendo il tempo scuola" dicono i sindacati unitariamente.

"L'auspicio di rinvio da parte nostra delle attività didattiche in presenza per almeno una decina di giorni era dettato dal tentativo di evitare una situazione di disagio e non più gestibile organizzativamente da parte del servizio pubblico come si sta verificando. Le indicazioni Ministeriali e quelle previste dalla circolare del 13 gennaio scorso risultano impraticabili nelle indicazioni verbali che emergono durante le riunioni tra istituzioni scolastiche e ASL di riferimento - proseguono - Atteso che ad oggi dirigenti scolastici, referenti covid, tutto il personale scolastico cui viene chiesto di essere a disposizione per l'intera settimana dal lunedì alla domenica per 24 ore continuative, si sono dimostrati molto più che collaborativi cercando di essere di supporto alla ASL nella gestione dell'emergenza, l'evidente carenza di risorse umane nel settore della Sanità, non consente evidentemente di poter operare come si dovrebbe nel rispetto delle indicazioni operative date e cosa ancor più grave nel rispetto della sicurezza".

"Le misure sanitarie richieste della Sorveglianza con Testing in caso di attività didattica in presenza previste nella scuola primaria e riprese nella circolare di Alisa del 13 gennaio prevedono testualmente 'Caso confermato (tampone molecolare o antigenico positivo nel sistema informativo regionale): il DP comunica la positività al referente scuola, che segnala al DP l'elenco dei contatti; il DP emana immediatamente i provvedimenti per i test TO e T5, per i bambini appartenenti al gruppo/classe che invia, anche tramite il referente scolastico, ai genitori/legale rappresentante/tutore' - puntualizzano le organizzazioni sindacali - Attualmente, rispetto alle diposizioni previste dalle SS.LL. viene meno l'immediata emissione di provvedimenti che non solo non consentirebbe alle scuole di poter operare in sicurezza ponendo gli alunni in DAD, ma servono alle stesse famiglie sia per dare seguito all'esecuzione dei tampone TO e T5 fruendone con gratuità sia per presentarne richiesta nei luoghi di lavori a seguito di assenze dovute a quarantene preventive".

"Segnaliamo che questa situazione ad oggi non è più accettabile e chiediamo con urgenza un incontro per trovare tempestivamente una soluzione che non potrà più essere quella della richiesta di presa in carico da parte delle Istituzioni scolastiche di atti che non sono di loro competenza" concludono i sindacati.

"La 'partita' si gioca a livello regionale, ma la situazione nella provincia di Savona, della gestione e contrasto al Covid nelle scuole è sempre più pesante, determinando un carico di lavoro improprio nei confronti dei dirigenti scolastici, docenti e personale non docenti, con un susseguirsi di casi di contagio, classi dimezzate, didattica a distanza e mista. Non è più possibile continuare con queste modalità" il commento del segretario Flc Cgil Savona Mario Lugaro.

Luciano Parodi

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