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Attualità | 21 febbraio 2022, 15:55

Spostamento a monte della ferrovia, i comitati territoriali Borghetto, Leca, Bastia: “Ad Albenga solo una ‘passerella’ per dire cosa, non si è capito”

Sotto la lente dei comitati territoriali l’inadeguatezza di un progetto vecchio e i costi lievitati

Spostamento a monte della ferrovia, i comitati territoriali Borghetto, Leca, Bastia: “Ad Albenga  solo una ‘passerella’ per dire cosa, non si è capito”

“Venerdì 18 ad Albenga si è assistito ad una ‘kermesse’. Il Commissario Straordinario per l’opera, accompagnato da una nota parlamentare ligure, è venuto per presentare nel Comune di Albenga….cosa non si sa”. Così l’incipit della nota dei Comitati territoriali di Borghetto S. Spirito, Leca d’Albenga, Bastia d’Albenga e Wwf in merito alla presentazione del progetto di raddoppio ferroviario che si è tenuta presso il comune di Albenga venerdì 18 febbraio.

“Perché alla fine, il tutto è sembrato un evento pubblicitario. Evoluzioni significative nel progetto, sentendo quanto affermato dal Commissario, non sembrano essercene.  È stato confermato il tracciato, si è parlato da un lato di “rigenerazione urbana” dall’altro di “piste ciclabili” sul sedime dismesso. Si, non di pista ciclabile, ma di ‘piste ciclabili’ all’interno della ‘rete ligure’, tanto che a sentire queste parole, senza conoscere il territorio, sembrava si parlasse di qualche realtà nella pianura padana virtuosa per la mobilità ciclistica o dei Paesi Bassi. E forte anche la sensazione che da parte del Commissario vi fosse una conoscenza del territorio quantomeno vaga”.

“Il fatto stesso che a questo incontro fosse presente la nota parlamentare ligure, non si capisce a che titolo, rafforza la convinzione che il tutto fosse un evento pubblicitario, o per meglio dire, di promozione politica, ben lontano da quello che dovrebbe essere un auspicabile momento di raffronto con il territorio e i cittadini”.

“Un piccolo evento pubblicitario a suo modo ben organizzato, s’intende, chiamando i media e senza informazione sul territorio, e quando, tra i cittadini e i rappresentanti, si è sparsa la voce – prosegue la nota -  a chi in nome delle associazioni aveva chiesto di incontrare il commissario è stato risposto che non era possibile. Ovviamente, perché un evento pubblicitario non prevede il confronto”.

“Ma i problemi rimangono tutti – si legge - come alla fine dichiarato dallo stesso Sindaco di Albenga e di modifiche reali al progetto non sembrano essercene. Il progetto rimane evidentemente il disastro ambientale e trasportistico che era quando è stato concepito, e la stessa parlamentare ha praticamente chiarito trattarsi solo di un aggiornamento peraltro da lei non specificato rispetto a cosa”.

“Insomma, alla fine nulla o quasi. Ma una novità in realtà c’è: i costi, che da 1,5 miliardi di euro sono saliti a ben 2,15 miliardi, e non è finita, perché il rialzo degli importi delle materie prime imporrà un’ulteriore aggiustamento del preventivo verso l’alto. Non è una sorpresa tutto questo: da tempo diciamo che la stima di 1,5 miliardi era del tutto ottimistica. Sconcerta che alla luce di un ulteriore incremento delle risorse necessarie e nell’attuale crisi economica una parte della politica - sempre più lontana dai cittadini - continui a sponsorizzare un’opera deleteria per tutti: pendolari, turisti, economia agricola, economia turistica, salvaguardia del territorio e delle sue risorse non rinnovabili!.

“Un progetto vecchio, anzi fossile – spiega -  che va in totale contrasto con gli stessi principi enunciati dal MIMS nel “Documento Strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci”, e che porterà alla desertificazione del servizio ferroviario, all’isolamento del territorio e alla perdita di utenza, che abbandonato il mezzo ferroviario, inevitabilmente ricorrerà al mezzo privato. L’assoluto opposto della sostenibilità”.

“Un progetto che è già sconcertante che sia sopravvissuto fino ad oggi, che sarebbe un disastro fosse finanziato, perché è un investimento contro il futuro sostenibile della Liguria. Le scelte alternative rimangono sempre le stesse: mettere definitivamente nel cassetto questo progetto sbagliato e impostare un progetto serio di autentico raddoppio, avendo come punto fermo l’enorme risorsa di più di 1/3 della tratta tra Andora e Finale Ligure già a doppio binario, cominciando dagli interventi infrastrutturali e tecnologici puntuali fattibili già subito, come il reintegro dei binari di incrocio e precedenza, al fine di fornire in tempi rapidi un servizio ferroviario adeguato alle esigenze degli utenti e di tutti i cittadini”, la conclusione.

Redazione

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