Uno sciopero di 4 ore del trasporto pubblico locale, dalle 10.15 alle 14.15 per chiedere all'azienda diverse risposte per i lavoratori sia in merito alla sicurezza che sulle assunzioni.
Queste le motivazioni che hanno portato Cgil, Faisa e Cub ad incrociare le braccia e dar vita allo stop del servizio di Tpl sfociato poi in un presidio davanti all'azienda questa mattina.
Se la Provincia dopo le diverse sollecitazioni dell'assemblea dei soci e dei sindaci ha dato mandato al presidente Pierangelo Olivieri di firmare i patti parasociali, ora però le rappresentanze sindacali si aspettano risposte importanti dall'azienda.
"C'è la mancanza di un atto concreto dell'azienda, cioè un accordo da condividere coi lavoratori sull'organizzazione del lavoro. Un passo importante da Provincia e Comuni l'intesa sull'in house, ma oggi con fermezza diciamo che vanno affrontati anche i problemi dei lavoratori. Se questo non basterà nei confronti dell'azienda lo chiederemo anche agli enti" ha detto il rappresentante dell'rsu aziendale Giovanni Battista Sirombra.
"L'affidamento in house del servizio di trasporto pubblico apre molte possibilità, che vanno colte il prima possibile ma con mezzi sostenibili. Siamo estremamente contrari a esternalizzare parti dell'azienda e su questo chiediamo un chiarimento: l'affidamento venga fatto ma Tpl resti intera".
"Finché non c'è una firma sui patti noi vigileremo, perché non è la prima volta che il presidente della Provincia si spende in tal senso ma poi non viene dato corso a tutto ciò, patti parasociali e statuto, e si chiuda questa procedura di affidamento in house" ha proseguito il segretario della Filt Cgil Simone Turcotto.
"Siamo qui per una serie di vertenze aziendali subentrate in un secondo momento ma ci preoccupa molto l'intenzione di esternalizzare il lavaggio, ristrutturato con 150mila euro dei contribuenti lo scorso anno. In più nella comunicazione di ciò si parla di una prima esternalizzazione. Nell'incontro di giovedì scorso l'azienda ha dato disponibilità a 'congelarle': ebbene, noi vogliamo siano eliminate" prosegue Turcotto.
Cisl e Uil però non hanno aderito allo sciopero in quanto dopo la riunione con i vertici di Tpl gli stessi hanno "dato garanzie su ulteriori stabilizzazioni contrattuali di alcuni lavoratori. Inoltre, ci convocherà nei prossimi giorni annullando la richiesta di esternalizzazione dei lavaggi. In futuro, se sarà il caso, ci siederemo al tavolo per trovare (e mettere il tutto su un documento ufficiale) una soluzione che garantisca i lavoratori e l'efficienza del servizio".
"Cisl e Uil dovranno dare le loro motivazioni. Evidentemente hanno ritenuto che le parole dell'azienda bastino, per noi non è così. Le parole non bastano, servono accordi scritti. Già a settembre c'era stato un accordo scritto che prevedeva una serie di incontri poi mai avvenuti, quindi ora l'azienda o scrive le cose o altrimenti non è credibile" ha concluso il segretario della Filt Cgil.

















