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Attualità | 14 aprile 2022, 12:54

Albenga, “Andiamo avanti sempre a favore, mai contro”: il movimento #senzaprontosoccorsosimuore commenta il consiglio comunale del 13 aprile

Forte la delusione delle associazioni ingaune sull’epilogo, ma l’aria che tira non è quella della sconfitta

“Il consiglio comunale di Albenga, nella seduta dedicata all'Ospedale, ha mancato una grossa occasione per farsi portavoce all'unanimità delle richieste e delle esigenze dei cittadini. Ancora una volta i partiti si sono rivelati purtroppo il problema e non la soluzione.  Un Consiglio comunale in cui la politica, anziché fare fronte comune, offre al presidente della Regione un modesto spettacolo di divisioni e, purtroppo, di rancori personali anteposti all'interesse della comunità. Un momento triste per Albenga e il suo comprensorio e per chi con entusiasmo e trasparenza ha fin qui lottato per ridare ai cittadini ciò che è stato loro arbitrariamente tolto. Un vero peccato, che probabilmente porterà conseguenze negative all'interno del Movimento #senzaprontosoccorsosimuore. Ancora una volta ‘Arbenga a nescia’ ha dato il meglio di sé”. Così, sulla pagina Facebook dei Fieui di caruggi di Albenga, i monelli dei vicoli commentano il consiglio comunale straordinario che si è tenuto in sala degli Stucchi presso il palazzo comunale ieri sera, 13 aprile.

Il consiglio comunale di Albenga, nella seduta dedicata all'Ospedale, ha mancato una grossa occasione per farsi portavoce all'unanimità delle richieste e delle esigenze dei cittadini. Ancora una volta i partiti si sono rivelati purtroppo il problema e non la soluzione.  Un Consiglio comunale in cui la politica, anziché fare fronte comune, offre al presidente della Regione un modesto spettacolo di divisioni e, purtroppo, di rancori personali anteposti all'interesse della comunità. Un momento triste per Albenga e il suo comprensorio e per chi con entusiasmo e trasparenza ha fin qui lottato per ridare ai cittadini ciò che è stato loro arbitrariamente tolto. Un vero peccato, che probabilmente porterà conseguenze negative all'interno del Movimento #senzaprontosoccorsosimuore. Ancora una volta ‘Arbenga a nescia’ ha dato il meglio di sé”. Così, sulla pagina Facebook dei Fieui di caruggi di Albenga, i monelli dei vicoli commentano il consiglio comunale straordinario che si è tenuto in sala degli Stucchi presso il palazzo comunale ieri sera, 13 aprile.

Forte la delusione delle associazioni ingaune sull’epilogo, ma l’aria che tira non è quella della sconfitta. “Non molleremo!”: è questo il commento quasi unanime, anche se la tristezza ha preso il sopravvento, dopo l’assenza di “unione” che i cittadini chiedevano ai politici del territorio.

Lo spostamento del Dea di secondo livello dal Santa Corona di Pietra Ligure al Santa Maria di Misericordia di Albenga presentato nella delibera della minoranza, per la maggioranza comunale era inaccettabile, contraria allo spirito delle iniziative finora organizzate di concerto con le associazioni del territorio con il movimento apolitico e apartitico #senzaospedalesimuore, che si fondano sui principi condivisi dell’unione, della collaborazione, una battaglia “a favore di qualcosa”, non “contro qualcosa”.

Andiamo avanti per rispetto nei confronti della nostra gente – assicura Dino Ardoino, presidente della Croce Bianca di Albenga e della Consulta del Volontariato -. Lo facciamo senza partiti in difesa del nostro ospedale e di tutti i cittadini del territorio che non chiedono altro che riavere ciò che già avevano e noi siamo con loro”.

Ancora una volta la politica ha dimostrato di essere lontano dalla gente – tuona Gino Rapa, voce del movimento pro-ospedale neocostituito e portavoce dei Fieui -. Non è riuscita a dare una soluzione condivisa a un grave problema dei cittadini. Le migliaia di persone che hanno manifestato l’11 e il 19 marzo si sono espresse chiaramente. Quanto successo ieri sera scombina i piani del movimento, ma andremo avanti”.

Gli fa eco Angelo Pallaro del gruppo dei Cittadini Stanchi: “Noi andiamo avanti. Intanto attendiamo che l’onorevole Vazio ci dia risposte sul famigerato Dm 70. Non possiamo mollare, la gente ci conta, è una necessità reale, ma la politica è stata una delusione totale”.

Maria Gramaglia

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