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Sanità | 07 dicembre 2022, 12:38

Ospedale Cairo, la denuncia del comitato sanitario: "Rimosso l'unico defibrillatore con pacing esterno in dotazione al Ppi"

Da altre fonti pare che lo strumento salvavita sia stato levato temporaneamente per inviarlo in assistenza, in quanto si era evidenziata la rottura di un cavo

Ospedale Cairo, la denuncia del comitato sanitario: "Rimosso l'unico defibrillatore con pacing esterno in dotazione al Ppi"

"Veniamo ora a conoscenza di un fatto gravissimo accaduto e perdurante al punto di primo intervento dell'ospedale San Giuseppe di Cairo Montenotte, o quello che rimane: da alcuni giorni è stato tolto l'unico defibrillatore con pacing esterno in dotazione. Questa apparecchiatura è di vitale importanza in emergenza–urgenza, permette infatti di superare la fase critica iniziale (stabilizzazione di blocchi cardiaci completi) qualora fosse necessario poi l’impianto di un pace maker definitivo. E' quindi da considerarsi a tutti gli effetti tutt'oggi un'apparecchiatura salvavita". 

Questa la denuncia del comitato sanitario locale Valbormida che aggiunge: "Torniamo indietro di alcuni giorni, lunedì 21 novembre, un codice rosso su Millesimo è stato dirottato al Ppi di Cairo Montenotte perché l'automedica del 118 di Cairo era già impegnata su altro intervento. L'elisoccorso e la stessa auto medicale sono stati giudicati, probabilmente, non competitivi per questioni di tempo. Il caso è stato gestito, stabilizzato e poi trasportato in tutta sicurezza all'ospedale di Savona". 

"Probabilmente dall'Asl 2 ci diranno che questa apparecchiatura (il pacing cardiaco-esterno) così importante (e salvavita) è in dotazione al 118 di stanza a Cairo (automedica), ne siamo certi, ma non ci consola affatto perché se l'automedica é fuori per altri interventi di urgenza, il Ppi è sprovvisto e, se occorre, quale soluzione ci propone la direzione dell'Asl per garantire la sicurezza del paziente che si auto-presentasse, o che fosse inviato in ambulanza come lo scorso 21 novembre perché non disponibile altro modo per inviargli il soccorso". 

"Siamo quindi esterrefatti del continuo cambiamento di piani che si adottano nei confronti del Ppi di Cairo, usato a seconda dell’umore giornaliero di chi dirige il dipartimento di emergenza, e non secondo la necessita reale della Val Bormida, pur essendo nota l’utilità di questo servizio e la competenza degli operatori che ne fanno parte (medici, infermieri/Oss). Cosa ampiamente dimostrata con il codice rosso di cui sopra, e giovedì 24 novembre con tutti i codici minori ("ambulanze in codice verde") inviate sempre a Cairo per alleviare il sovraffollamento del pronto soccorso di Savona". 

"Non si capisce infatti come nell'ottica di chi deve gestire queste situazioni il Ppi di Cairo, un giorno vada bene per assistere (seppur in "prima battuta") persino i codici rossi e poi per tutti i codici verdi della zona, mentre poi il giorno dopo non vada più bene e sia pericoloso per qualsiasi paziente - conclude - Non capiamo infatti in questa logica perversa fatta di commistione tra politica e sanità dove stia la vera realtà scientifica su cui si deve basare la programmazione sanitaria specie su una branca delicata e spesso tempo-dipendente quale è l'emergenza", conclude il comitato. 

Da altre fonti pare che il defibrillatore sia stato rimosso temporaneamente per inviarlo in assistenza, in quanto si era evidenziata la rottura di un cavo, nonché per l'annuale manutenzione ordinaria. 

Redazione

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