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Politica | 01 giugno 2023, 22:44

Pietra Ligure, Carrara torna a stigmatizzare le bollette con costi non dovuti

Il consigliere comunale interviene nuovamente sul tema delle bollette "caricate di costi senza la depurazione"

Pietra Ligure, Carrara torna a stigmatizzare le bollette con costi non dovuti

Mario Carrara, consigliere comunale di minoranza a Pietra Ligure, interviene a pochi giorni di distanza dall'assemblea pubblica - dedicata al tema dei costi in bolletta per la depurazione delle acque - indetta al fine di esporre e relazionare sullo stato degli atti, confrontandosi direttamente coi cittadini-utenti circa le iniziative da intraprendere al riguardo:

"Una sala strapiena di cittadini, con la  presenza della rappresentanza delle opposizioni consiliari dei Comuni di Tovo San Giacomo nelle persone dei consiglieri Jole Aicardi e Pietro Aicardi e di Borgio Verezzi, nelle persone dei consiglieri Pino Raimondo e Gabriele Murrighile, ha affrontato e discusso in modo approfondito, durante l'assemblea pubblica dello scorso lunedì 29 maggio, tutta la situazione della depurazione e delle bollette delle utenze domestiche dell'acqua della zona di Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Tovo San Giacomo, Giustenice e Magliolo - spiega Carrara - In questi Comuni, Pietra Ligure al 70%, e tutti gli altri Comuni al 100% dei loro territori, è stato definitivamente accertato che, da anni, pur non essendo fatta alcuna depurazione biologica delle acque reflue, venga  imposto dalla società gerente, ora "Servizi Ambientali", il pagamento in bolletta dei costi della stessa depurazione, come se essa fosse effettivamente fatta, ma nella piena consapevolezza che la stessa depurazione non venga per nulla effettuata. Anzi: non sia mai stata fatta. Ciò, per la semplice ragione che in tutti questi anni non esisteva, come non esiste tuttora, il collegamento tra gli stessi Comuni ed il depuratore biologico di Borghetto S.Spirito. E, non solo non esiste il "collegamento", ma anche non è ancora stato realizzato, in modo compiuto, l'adeguamento, cioè il potenziamento dello stesso depuratore, tale da porlo in grado di poter ricevere e "trattare" le acque reflue di tutto il territorio medesimo  e di quanti altri che, in seguito, si potessero allacciare".

"Finora si  è pagato per un servizio che non c'è, senza aver la consapevolezza di niente: per tempi infiniti ed indefiniti - continua l'esponente di minoranzaTutte queste cose sono state confermate anche dalla relazione tenuta dall'avvocato Giulio Muzio, dello staff legale dell'associazione di tutela del consumatore "Onda ligure Consumo & ambiente", che,  occupandosi delle problematiche relative alla preservazione del bene pubblico, insostituibile ed essenziale  dell'acqua, tutela e difende in tutta la Liguria i cittadini-utenti nei  contenziosi sui servizi idrici, contro le prevaricazioni e gli abusi operati nei loro confronti. A questo proposito, è  stata decisa la costituzione di Comitati Civici che nei tre territori di Pietra Ligure, Borgio Verezzi e Valmaremola faranno da trade d'union tra i cittadini e l'avvocato facendosi rappresentare nelle questioni tuttora aperte; in primo luogo, quella, impellente, di bloccare il continuato, illegittimo inserimento in bolletta dei costi della inesistente depurazione; quindi, quella di iniziare le azioni di recupero e restituzione di tutti i soldi pagati per questo stesso motivo negli ultimi 10 anni".

Carrara punta poi il dito contro l'amministrazione cittadina: "A Pietra Ligure, il Sindaco, Luigi De Vincenzi, in questi quattro anni, non ha mai portato in Consiglio Comunale le problematiche della depurazione e del collegamento del territorio al Comune di Borghetto S.Spirito, importantissime per la vita della comunità e dei suoi cittadini. L'unica occasione in cui, in questi 4 anni del suo mandato, si sia discusso di questo argomento è stato per una nostra Mozione consiliare circa i costi delle bollette aggravati da quelli della inesistente depurazione, per cui noi chiedevamo che il Consiglio Comunale prendesse, con una propria delibera, l'iniziativa di chiedere ufficialmente alla "Servizi ambientali", lo stralcio di tali costi dalle medesime bollette, perché non dovuti. Tuttavia, egli, in quell'unica circostanza, non solo si è espresso negativamente, respingendo quella Mozione che mirava a tutelare i cittadini, ma anche ha "remato attivamente contro", sostenendo argomenti che, ora alla luce delle conoscenze che abbiamo maturato, appaiono non solo azzardati, ma anche contrari alle leggi ed alla giurisprudenza. Come quello che "si debba pagare sempre la depurazione anche se non fatta, bastando l'esistenza di una semplice progettazione…", cosa che, abbiamo visto più sopra, la Giurisprudenza ha statuito che non è vera; e anche quello che,  in ogni caso, si debba comunque pagare la depurazione "primaria", quella fatta dagli impianti della vecchia "stacciatura" operanti da circa 40 anni a Pietra Ligure. Ma anche questo argomento non è vero. È inventato e costruito di sana pianta per "dire di no", sperando, forse, che "gli altri" non conoscano leggi e norme o "se ne stiano delle sue parole" e non si documentino". 

Il consigliere comunale pietrese affronta inoltre il tema dell'azione legale intrapresa da Pietra Ligure, Borgio Verezzi e i comuni della Val Maremola: "A Novembre 2020 i Sindaci, poiché le società gerenti non avevano nemmeno iniziato i lavori di collegamento con il depuratore di Borghetto S.Spirito, danno mandato all'avv. Prof. Cuocolo di tutelare la posizione dei loro Comuni; posizione confermata a Marzo 2021, quando, poiché la "Servizi ambientali" non da segni di voler agire all'effettiva esecuzione dei medesimi lavori, annunciano che diserteranno le successive riunioni, confermando "la prosecuzione" del mandato legale all'avv Cuocolo. In seguito a ciò, viene promossa, auspice la Provincia, una riunione tra i Sindaci e le società gerenti i servizi idrici, che si svolge il 29 Aprile 2021 e dalla quale sortisce un accordo, formalizzato in un "Protocollo d'intesa", per il quale i Sindaci esprimono tutta la loro soddisfazione. La Giunta comunale di Pietra Ligure ne approva lo schema con delibera del 18 Maggio 2021. Tuttavia, la cosa non finisce lì perché il successivo 4 Gennaio 2022, di nuovo, la Giunta comunale di De Vincenzi approva di nuovo il Protocollo d'intesa per il collettamento dei reflui al depuratore di Borghetto S.Spirito. Subito, a tale seconda approvazione non abbiamo dato peso perché sembrava l'approvazione di carattere formale del primo: stessa, uguale e identica premessa delle  due delibere; stesso, a parte minuzie, contenuto dei dispositivi. Quindi, sembravano la stessa cosa. Ma ci sbagliavamo! Infatti, una più attenta lettura del "Protocollo d'intesa" allegato alla seconda delibera, ci ha mostrato che esso cambia radicalmente, rispetto al primo, nei suoi contenuti importanti e sostanziali. A parte stridenti incongruenze e contrasti tra le premesse della seconda delibera (fatta probabilmente col "copia-incolla" della prima) e articoli del secondo "Protocollo", si vede che quest'ultimo viene adottato senza che sia stato né richiamato, né revocato il precedente, per cui ora, per il Comune di Pietra Ligure, sono pienamente operativi non uno, ma due Protocolli d'intesa,  che dicono cose in contrasto tra loro".

Ed in merito alla recente diffida ad adempiere, Carrara sottolinea ancora: "Perché se i Sindaci De Vincenzi e Boetto (Giustenice ndr) affermano che erano stati accesi mutui con finalità ben precise, i cui ratei sono stati pagati in questi anni dalle comunità e quindi dai cittadini, ma poi, chi ha avuto la disponibilità di così ingenti somme finanziarie, ribadiamo: destinate ad una ben precisa finalità, li ha, invece, 'dirottati', usati, spesi per far altro, come viene affermato, non si incorre in reati?".

Inoltre, Carrara si dimostra critico anche sulle cifre inerenti la copertura economica per i lavori delle condotte da Borgio a Borghetto citando il CdA di Servizi Ambientali del 28 aprile 2021 nel quale è stato approvato il business plan con lo stanziamento di 5 milioni di euro per i lavori del collettamento da Borgio-Pietra Ligure a Borghetto: "Dopo aver dirottato per far altro 11,5 o 12 milioni di euro, accendendo un nuovo mutuo di 1 milione e mezzo, che graverà di nuovo sulle spalle dei cittadini, ma soprattutto usando il sistema delle tariffe, aumentandole al massimo dell'incrementazione possibile fino ad arrivare ad un + 53% ! "Non male" come sfrontatezza, per una tariffa che non si potrebbe neanche esigere perché la depurazione non viene fatta! Quindi chi paga? Sempre i cittadini! E di questa cosa non ne sapeva niente nessuno? No, ovviamente lo sapevano quelli della "Servizi ambientali"; inoltre, lo sapevano i sindaci che stipulando il "Protocollo d'intesa" concordato lo hanno anche sottoscritto firmandolo. Non potevano non sapere cosa contenesse. E lo hanno approvato!".

Redazione

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