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Attualità | 04 maggio 2024, 11:06

Andora, Open Day a Borgo Castello: il “futuro” prende forma nell’antico insediamento (FOTO e VIDEO)

In occasione della Festa Patronale di ieri, l’Open Day con visita guidata e gli interventi del direttore Anci Pierluigi Vinai e il prorettore dell’Università di Genova Fabrizio Benente

Andora, Open Day a Borgo Castello: il “futuro” prende forma nell’antico insediamento

Un sogno che sta prendendo forma, un progetto che giorno dopo giorno si materializza a Borgo Castello di Andora, dove ieri, 3 maggio, in occasione della sua Festa Patronale si è tenuto l’Open Day con apertura dei cantieri del progetto pilota di rigenerazione urbana economica e sociale del più antico insediamento andorese, finanziato con 20 milioni di euro di fondi Europei Pnrr, dal Ministero della Cultura che, con Regione Liguria, ha scelto l'innovativa proposta del Comune andorese.

Il pomeriggio di festeggiamenti ha visto la messa officiata dal vescovo della diocesi Albenga-Imperia monsignor Borghetti, oltre alla processione, la visita nel Paraxo, la conferenza-spettacolo di e con Gian Piero Alloisio e Simonetta Cerrini, "Medioevo Pop”.

Borgo Castello è ora visitabile, con l’ausilio di una nuova cartellonistica che svolge il duplice compito di delimitare le aree di cantiere chiuse e fornire informazioni storiche e progettuali relative all’antico insediamento. Inquadrando i QR Code, inoltre, sarà possibile visionare video con il benvenuto del sindaco di Andora, un messaggio del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e il racconto del Fabrizio Benente, Prorettore dell’Università di Genova, che spiega l’importanza storica ed economica dell’area.

Per l’occasione, è stata anche allestita una mostra di foto d'epoca realizzata dalla Pro Loco, grazie all'archivio di Marino Vezzaro conservato dal sito Andora nel tempo di Mario Vassallo. Infine, l’accensione delle luci illuminanti la Chiesa dei SS Giacomo e Filippo e contestualmente illuminazione dei campanili delle Chiese Parrocchiali Andoresi.

Lo stato sta investendo per rilanciare la nostra idea di ‘borgo’ con 20 progetti in tutta Italia – spiega il direttore Anci Liguria Pierluigi Vinai -. Borgo Castello, malgrado la concorrenza importante in Liguria, ha vinto sugli altri, perché Andora ha saputo sviluppare un progetto vincente che ha poi dato vita a tutto il percorso. Questa è una zona di luce con una storia importante, di vite e di comunità. Il rilancio dell’insediamento del Comune di Andora prevede la ristrutturazione edilizia, ma anche la vita di questa comunità, quindi è necessario metterci un ‘motore’ economico che guardi alle sfide future, con energia verde e l’utilizzo di tecnologie come la realtà dinamica aumentata, oltre all’attenzione ambientale, energetica e dei sapori”.

I tempi sono stretti  – sottolinea -, ma sono convinto che gli andoresi ce la faranno, insieme a tutti coloro che sono stati coinvolti nel progetto, dall’Università, alla Regione all’Anci. Si riuscirà a realizzare un’opera che lascerà ai posteri una ‘vita’. Non soltanto ruderi, ma una comunità che vive e si rilancia”, conclude Vinai.

Bellissimo aprire Borgo Castello e poter raccontare e dimostrare ai cittadini il frutto dell’avvio del progetto e un anno di lavoro capillare, di studio, di sviluppo progettuale, di indagine archeologica, di recupero di dati che sono fondamentali per dare un futuro al passato di questo insediamento – commenta il prorettore dell’Università di Genova Fabrizio Benente -. Hanno lavorato gli architetti, gli ingegneri, i progettisti, l’Università di Genova che io rappresento e tutti coloro che con il Comune di Andora stanno collaborando a rendere vivo, vivace, attivo ed efficace questo progetto”.

Il futuro visitatore qui troverà spazi pieni di saperi e di sapori. I saperi, con la storia e il paesaggio che ci circondano, i sapori sono quelli che, dal punto di vista delle percezione emotiva e sensoriale, i visitatori riusciranno a ‘guadagnare’ con una visita in questo luogo rigenerato. E poi la visita virtuale. Un salto in un passato che non possiamo ricostruire - conclude - ma che le risorse digitali ci permettono di far rivivere e percepire”.

L’antico borgo collinare, dominato dalla splendida chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, con la torre campanaria e di difesa, e dal Paraxo, è di matrice medievale. Indagini archeologiche precedenti agli attuali interventi hanno stabilito la presenza di un insediamento risalente al I e II secolo d.C., mentre ulteriori scavi hanno evidenziato anche una fase di occupazione fra il IX e il XI secolo. I ruderi oggetto dell’intervento fanno parte di un villaggio che, intorno alla seconda metà del ‘600, poteva contare circa 200 unità abitative.

Quattro gli interventi chiave del Progetto per attuare gli obiettivi. A partire dalla riqualificazione del “Paraxo”, il nucleo centrale del Castello; quindi, la creazione del Giardino botanico “Orto del Muto”, ricco di piante rare di origini antiche ed esotiche in parte provenienti dai Giardini Hanbury, all’interno del quale si godranno esperienze interattive.

Per quanto invece concerne la rigenerazione urbana è invece prevista la ricostruzione di una buona parte di ruderi ed edifici presenti all’interno dell’area che avranno destinazione a uso residenziale, ricettivo (locanda e albergo diffuso) e artigianale (case bottega per giovani artigiani) e la creazione di un vero tour immersivo in 3D dinamico che consentirà al visitatore di muoversi realmente in un’altra epoca della storia, vivendo direttamente una esperienza unica.

Ci sarà poi spazio per un "parco agricolo esperienziale", all’interno del quale verranno recuperate antiche attività della tradizione rurale e artigianale locale (molino, panetteria, frantoio, cantina, caseificio, laboratorio di cucina) anche tramite il recupero di antichi prodotti agricoli antichi e si condurranno i visitatori a realizzare con le proprie mani il pane, l’olio, il formaggio.

Infine, sarà realizzato un "parco archeologico e paesaggistico" per la conservazione e la valorizzazione degli edifici e dei reperti archeologici non soggetti a rigenerazione posti ai margini della borgata e attraversati da sentieri.

Maria Gramaglia

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