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Attualità | 28 settembre 2024, 14:47

Borgo Castello di Andora: il fascino della storia riaffiora dagli scavi archeologici

Soprintendenza, Comune e Università di Genova svelano i segreti dell'antico abitato durante le Giornate Europee del Patrimonio. Emerse strutture residenziali e artigianali inaspettate

Dalla terra sta riemergendo la storia del passato, oggi raccontata con tutto il suo carico di fascino dalla dottoressa Marta Conventi della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, grazie all’apertura straordinaria del cantiere di scavo del complesso monumentale di Borgo Castello ad Andora, in occasione di una delle Giornate Europee del Patrimonio promosse dal Ministero della Cultura. La Soprintendenza, il Comune di Andora e l’Università di Genova, hanno organizzato per oggi, sabato 28 settembre, alle ore 10.30 e alle 15.00, le visite che mostrano l’evoluzione dell’area interessata dal progetto “Ricordare il passato per costruire il futuro”, che prevede la rigenerazione dell’antico abitato. 

Sta riemergendo alla luce una storia nascosta tra i rovi e la terra, una storia che parla della vita quotidiana - racconta la dottoressa Marta Conventi -. Non si tratta solo della chiesa o del castello, ma anche delle abitazioni della gente comune. Queste case erano piuttosto modeste, con pavimenti in terra battuta e due aperture che davano su un orto retrostante, probabilmente usato per il sostentamento. Abbiamo trovato anche una cisterna che risolveva l’annosa questione dell’approvvigionamento idrico”.

Gli esperti stanno riportando alla luce, a un ritmo velocissimo per gli standard archeologici, tutti gli edifici interessati dal progetto di rigenerazione. “Questo perché non si può progettare senza una conoscenza approfondita - spiega Conventi -. Gli scavi sono quindi la premessa fondamentale per capire come fossero questi edifici, quanto fossero estesi e che caratteristiche avessero, così da poter progettare in un’ottica di massima conservazione dei resti che stiamo riportando alla luce”.

Tutto lineare? O, scavando, è emerso qualcosa di inaspettato? “L’edificio del Corvaio ce lo aspettavamo piuttosto esteso, ma non così diversificato. Abbiamo portato alla luce ben 11 vani che contengono sia ambienti residenziali che artigianali, con macine forse dedicate alla produzione di vino o olio, focolari e altro - conclude Conventi -. Quella è stata una grande sorpresa!”.

Gli scavi archeologici sono la premessa indispensabile, quindi, per la conoscenza del borgo, oggi abbandonato, ma che verrà riportato in vita e svolgerà un ruolo fondamentale per la comunità con scopi residenziali, ricettivo turistico, culturali, sociali e artigianali. Sono inoltre previste opere di completamento e restauro conservativo del Paraxo che diverrà un centro espositivo. Un progetto all’avanguardia che vedrà anche l’utilizzo della realtà virtuale aumentata nell’ambito della promozione culturale.

Quest'anno, grazie ai grandi lavori svolti dalla Sovrintendenza, che ringrazio insieme all'Università e agli uffici comunali, stanno emergendo aspetti di grande importanza che prima non conoscevamo, un patrimonio culturale e artistico rilevante, che sicuramente racconta la storia di questo borgo - afferma il sindaco di Andora Mauro Demichelis -. Forse, si tratta anche della storia di Andora e, in qualche misura, di tutta la Liguria. Qui sono passati i Genovesi, i Clavesana e, per un periodo, anche la famiglia Grimaldi. Ritengo sia fondamentale, come ha scelto di fare la Sovrintendenza, aprire questo borgo in occasione della Giornata Europea del Patrimonio Culturale per raccontare ciò che sta venendo alla luce”.

Mentre si sta lavorando per portare a termine il progetto di rigenerazione urbana di Borgo Castello, un intervento del valore di 20 milioni di euro, Demichelis lascia intravedere già apertura per progetti successivi. “Nulla vieta di proseguire nell'opera di valorizzazione e recupero di tutti quei ruderi che emergono da questo terreno e che sicuramente contribuiranno ad arricchire la nostra offerta, anche a livello turistico”, conclude Demichelis.

Le tempistiche entro le quali i lavori devono terminare sono un punto focale, da non perdere di vista,  perché stabilite dall'Europa. Il direttore di Anci Liguria Pierluigi Vinai infatti afferma che “è fondamentale mettere insieme un coordinamento, di cui ci siamo fatti carico, tra tutti i soggetti coinvolti: la Prefettura, la Regione, la Sovrintendenza, le imprese, la Direzione dei Lavori e i partenariati. Infatti, stiamo creando dei partenariati per gestire, in futuro, questo borgo e la sua rigenerazione, come la Fondazione Sgarbi-Cavallini che curerà l'area culturale ed espositiva all'interno del castello. Questo è un lavoro importante, che svolgiamo con grande impegno, perché l'opportunità che Andora e la Liguria stanno avendo è davvero eccezionale  - conclude Vinai - e non possiamo permetterci di perderla”. 

Oggi un’occasione unica per i visitatori che, guidati dagli archeologi della Soprintendenza, dell’Università e della ditta che sta effettuando le ricerche, possono vedere in anteprima gli scavi archeologici e i resti degli antichi edifici riportati alla luce rimuovendo terreno e materiali che si erano accumulati nei secoli. Il pubblico può scoprire l’antico abitato, crocevia di strade, ove sorgevano edifici di cui si conosceva l’esistenza grazie al Catasto Napoleonico e le cui rovine raccontano molto della vita quotidiana, delle varie modifiche e usi a cui erano destinati.

Con l’occasione la Soprintendenza propone anche una visita alla chiesa dei SS. Giacomo e Filippo.

Maria Gramaglia

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