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Attualità | 23 luglio 2025, 12:38

Porta a porta a Savona, la città divisa tra "pendolari della rumenta" e "guardiani della spazzatura"

Il sistema di raccolta sta mostrando le sue pecche e i savonesi sono contrapposti l'uno all'altro

Porta a porta a Savona, la città divisa tra "pendolari della rumenta" e "guardiani della spazzatura"

Il "pendolare della rumenta" colpiva in genere al mattino presto o alla sera, ma il nuovo sistema di raccolta avviato anche a Ponente ha fatto cadere ogni freno inibitore. Ora entra in azione a qualsiasi ora del giorno, alla luce del sole.

Si muove con malcelata indifferenza, riconoscibile dal vecchio sacco nero della spazzatura. I più "accorti" hanno borse del supermercato o sacchetti di negozi del centro, quasi a usarli come falso elemento di riconoscimento e vendicarsi dei cittadini di quella zona che hanno il privilegio dei cassonetti intelligenti, dove i ritiri non saltano e la spazzatura si butta quando si vuole.

Abbandonano i loro sacchi di rumenta dove capita: vicino ai bidoni condominiali di altri palazzi, dai bidoncini stradali dei rifiuti, dalle vecchie campane del vetro o dove prima c’erano i vecchi cassonetti e ora sono stati portati via. Oppure fanno qualche metro di strada in più e vanno dove i cassonetti ci sono ancora, già stracolmi, abbandonando i rifiuti ai loro piedi.

Tutto testimoniato da noi cronisti che ci siamo messi alle calcagna di qualcuno di questi "pendolari della rumenta".

Uno di loro, uscito quasi di soppiatto dal suo portone, nel quartiere Santa Rita, inspiegabilmente non mette il sacco di spazzatura nel suo bidone condominiale. Non potendolo abbandonare ai piedi del bidone condominiale del civico vicino, perché c’è una signora "di vedetta", gira l’angolo cercando di fingere una certa indifferenza, seppur tradito dal suo sacco nero.

Dopo aver cercato inutilmente di aprire un contenitore dei rifiuti davanti al civico della via vicina, decide di spingersi più in là, dove Sea-S ha ancora lasciato i vecchi cassonetti e lì, cercando di fare l’indifferente, molla il suo sacco nero.

Poi ci sono quelli che raccolgono le deiezioni dei cani e, non trovando cestini o i vecchi bidoni (dove andrebbe gettato in base al regolamento comunale), buttano il sacchetto dove capita, sui marciapiedi o sulla strada.

Ma se quello del "pendolare della rumenta" è un mestiere già consolidato, questo sistema di raccolta ha creato una nuova professione: i "guardiani della rumenta".

Cittadini esasperati dal fatto che altri cittadini mollino il sacchetto della spazzatura ai piedi dei bidoni condominiali di altri savonesi o dove prima c’erano i vecchi cassonetti.

Insomma, la guerra tra "pendolari della rumenta" e "guardiani della spazzatura" (o "della rumenta") è già iniziata e senza esclusione di colpi. I due eserciti sono schierati e vanno allo scontro con le più raffinate tattiche.

Alcuni "guardiani" hanno pronti, vicino alla finestra, i gavettoni da tirare al "pendolare" che, mandato in avanscoperta da un familiare-colonnello stufo di tenersi il sacco della plastica o dell'umido in casa, esce dal suo territorio e abbandona i rifiuti ai piedi dei cassonetti condominiali altrui.

Altri,con la sindrome della Fortezza Bastiani (l'attesa di un cambiamento che non arriva) fanno la vedetta dalla finestra e minacciano di chiamare i vigili al primo che si avvicina con un sacco ai loro bidoni, anche se si tratta di una persona con un semplice sacchetto della spesa che torna dal supermercato.

Oppure c'è chi filma tutto e tutti e manda – o minaccia di farlo – i video all'amministratore, alla Municipale o a Sea-S, alla zia o ai partenti indignati di Bolzano o Torino dove il porta a porta funziona. Altri chiamano direttamente la Municipale e invocano telecamere, controlli e sanzioni.

Ecco a che cosa porta un nuovo sistema di raccolta male organizzato che incontra l’inciviltà di certi cittadini: a mettere uno contro l’altro.

Elena Romanato

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