Sono due i punti del regolamento comunale per l'assegnazione di alloggi di proprietà comunale modificati nell'ultimo Consiglio Comunale finalese (30 luglio, ndr) e che hanno animato la discussione nel parlamentino cittadino.
Il primo riguarda l'innalzamento del numero di case di edilizia convenzionata assegnate in emergenza abitativa, all'interno di un patrimonio complessivo che conta un'ottantina circa di appartamenti. Il numero di questi passa da quello precedente variabile da 5 a 7 diventando di 10.
Ben più ampia è però stata la scelta di modificare il punto riguardante il mantenimento degli alloggi alla scadenza del primo contratto. Il criterio relativo all'ISEE per la permanenza nelle abitazioni, al termine degli otto anni e qualora ne faccia richiesta l'affittuario, è stato innalzato passando dalla precedente soglia di 25mila euro a una nuova aggiornata di 35mila. Un limite fissato con un'emendamento della stessa maggioranza, rispetto all'iniziale tetto di 50mila euro sul quale nei giorni scorsi c'erano stati diversi disaccordi, che, come spiegato dagli assessori Luciana Di Mauro e Valter Sericano, ricalca quello riportato dalla delibera della Giunta Regionale ligure numero 495.
«Per accedere a un alloggio vi sono limiti tra i 17 e i 20 mila euro, a seconda del nucleo, e questi non vengono toccati per ovvie ragione di risposte sociali verso coloro che cercano alloggi e non hanno le sostanze economiche adeguate per potervi accedere - ha detto l'assessore Sericano - Per il prosieguo ci si è posti il problema dell'evoluzione che può avere il nucleo, e un'evoluzione delle condizioni di vita che colpisce la classe media di questo Paese. Si è quindi cercato di capire e verificare il limite della Regione ragionando su questo importo».
Il sindaco Berlangieri ha quindi ricordato come nel valutare, sia l'accesso che il mantenimento dell'alloggio, vengano considerati anche altri parametri. Mentre sul tema del tetto ha aggiunto: «Questa cifra tiene in considerazione sia la modifica del calcolo ISEE impostata proprio quest'anno, sia l'adeguamento progressivo per avere un indice correlato alla situazione reale del costo della vita. L'aumento è per dare la possibilità agli uffici di valutare condizioni rispetto a situazioni di sofferenza che si stanno verificando ora rispetto al costo della vita».
Sul punto si è però acceso il dibattito politico in aula, con l'opposizione contraria alla modifica di questo tetto massimo e presentatasi con un emendamento per eliminarla (bocciato dal voto di maggioranza, ndr), puntando sul principio di questa misura come di "sostenibilità alle politiche abitative". «Questo dev'essere l'indirizzo per cui andiamo a gestire queste case - ha detto la consigliera Clara Bricchetto di Impegno X Finale - Il Comune è una stampella che deve durare un certo periodo, perché altrimenti le persone non cammineranno mai con le loro gambe. I Servizi Sociali non sono "Dame di Sant'Antonio" ma fare progetti per gestire queste situazioni. I 25mila euro precedenti ci sembravano decorosi».
«Portarla anche a 35mila euro questa cifra, riteniamo non percorra l'interesse sociale che dovremmo raggiungere - ha quindi aggiunto il capogruppo Guzzi - Cercando di andare fuori dalla soggettività, pubblicazioni affermano che un valore ISEE superiore ai 30mila euro viene considerato elevato, al di sopra dei 40mila esclude addirittura buona parte dei benefici».
La consigliera Simona Simonetti del gruppo "Scelgo Finale" ha inoltre contestualizzato l'argomento rimarcando le criticità dell'emergenza abitativa nel territorio. «Sono preoccupata dal fatto che con queste regole rischiamo di saturare le case che abbiamo. Se poi l'Assessorato ai Servizi Sociali si troverà ad avere delle persone senza casa, non si saprà dove sistemarle» ha affermato, con la preoccupazione che, «a uguali condizioni, ci si trovi con una saturazione» e che, con un rinnovo «possibile» si rischi di mettere gli uffici davanti a una scelta sull'assegnazione.













