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Politica | 28 ottobre 2025, 12:48

Spostamento della ferrovia a monte, Carrara: “Decine di espropri a Pietra Ligure e gran parte dei proprietari non lo sa nemmeno”

Nel Consiglio comunale odierno anche il tema del patrimonio archeologico, il consigliere di minoranza: "Dal Ministero della Cultura ok al nuovo progetto, ma su quella zona c'è il vincolo della Sovrintendenza"

Spostamento della ferrovia a monte, Carrara: “Decine di espropri a Pietra Ligure e gran parte dei proprietari non lo sa nemmeno”

"Martedì 28 ottobre, alle ore 18, si svolgerà l'importantissimo Consiglio comunale sulle osservazioni da presentare al progetto di spostamento e raddoppio della linea ferroviaria per quella parte che attraversa il territorio di Pietra Ligure. E non è una parte 'piccola' perché coinvolge direttamente le proprietà degli immobili, case d’abitazione, terreni, capannoni, magazzini, box, posti auto, aziende agricole ed artigianali che, se ricadenti nella fascia del tracciato ferroviario e nella zona di 'rispetto' ai suoi due lati, stanno per essere tutte espropriate. Ed il bello è che, per via della legge che 'snellisce' le procedure di acquisizione delle proprietà immobiliari private necessarie per realizzare le opere pubbliche di 'interesse nazionale', una gran parte dei 'malcapitati' proprietari non sa nemmeno di essere in procinto di subire l'esproprio. Ciò, perché, a differenza di quanto avveniva in passato, per cui il proprietario 'espropriando' veniva formalmente informato della procedura in corso a carico delle sue proprietà, oggi, invece, per questo tipo di opere pubbliche è il proprietario stesso a doversi fare 'parte attiva' ed interessarsi al riguardo, leggendo gli avvisi appositi pubblicati sui giornali, sulla Gazzetta ufficiale dello Stato, ecc. Nessuno lo informerà formalmente e personalmente. Quindi, potrebbe facilmente capitare che, essendo in pieno corso la procedura di espropriazione, decorra il termine per presentare osservazioni contro l'espropriazione stessa, decadendo dal relativo diritto". Così Mario Carrara, consigliere comunale di minoranza a Pietra Ligure.

"Non è certo una bella situazione - prosegue l'esponente d'opposizione - Infatti, il termine di presentazione delle osservazioni alle espropriazioni, nel caso della nuova linea ferroviaria 'spostata a monte', è rappresentato dal 7 Novembre prossimo. Poi, osservazioni i privati non ne potranno presentare più e dovranno soltanto 'subire' la procedura e, tutt’al più, contestare gli indennizzi. Questa è la situazione sul fronte degli Espropri degli immobili privati. Se non ci sbagliamo, nel complesso di tutta la nuova linea progettata, gli espropri riguarderanno: 238 case di abitazioni, 293 tra garage e magazzini, 14 tra negozi e laboratori, 56 fabbricati commerciali ed industriali, 1 stalla, 1 luogo di culto, più di 100 attività produttive danneggiate o costrette a chiudere. Infine: 2.749.785 mq di terreni. Solo per il territorio di Pietra Ligure l’elenco dei cittadini ai quali verranno espropriate le loro proprietà consta di ben 5 pagine".

"L'altra questione riguarda, invece, le osservazioni che devono essere presentate dagli Enti pubblici, in primis, i Comuni al progetto ed agli atti ad esso relativi - continua il consigliere di minoranza - Qui, il termine è ancora più ravvicinato perché scade il prossimo 4 Novembre. Il Consiglio comunale di Martedì 28, tratterà proprio di questo, cioè: le osservazioni da presentare a ITALFERR nei confronti del progetto di attraversamento del territorio da parte della nuova linea, ma non solo. Perché il Consiglio è stato convocato su richiesta della minoranza affinché venga discussa una Mozione che mira a presentare un'esplicita osservazione in opposizione al parere favorevole espresso dal Ministero della Cultura circa la 'fattibilità' dello spostamento a monte. Ministero che, per quanto riguarda l'attraversamento del territorio di Pietra, nonché le strutture connesse che si dovrebbero costruire, non ha avuto alcunché da eccepire, né da rilevare. Eppure, è stata, anni prima, la stessa Sovrintendenza ai monumenti ad attestare, in un libro da essa pubblicato e scritto da Sovrintendenti ed esperti, che, proprio lì, nell'area dove sono previsti gli imponenti lavori per fare la nuova 'fermata' ferroviaria ed eretti i pilastri per sorreggere la linea in impalcato, è presente un villaggio di epoca romana. Un villaggio che, pur non essendo mai stato scavato sistematicamente, vi è la certezza che esista. Questa certezza è stata tale da aver determinato la Sovrintendenza ai monumenti ad imporre un vincolo archeologico sull'area dal 26 Aprile 2018".

"Come si conciliano tra loro, quindi, il parere 'favorevole' ed il 'nessun rilievo' espressi nei confronti del nuovo progetto, con l'attestazione dell'esistenza del villaggio romano e, per di più, con il vincolo apposto dalla Sovrintendenza sulla zona, già da sette anni? Chi ha espresso il 'parere favorevole', forse, non era a conoscenza di quanto la stessa Sovrintendenza aveva scritto in merito anni prima? Oppure, da parte dei nuovi funzionari che hanno eseguito 'i carotaggi' esplorativi preventivi per quest'opera ferroviaria, non si è scavato abbastanza in profondità o nei luoghi giusti per trovare i reperti archeologici, affermati come esistenti dalla Sovrintendenza medesima? Fatto sta, che l'obiettivo principale dell'osservazione del Comune nei confronti del progetto in argomento, risiede proprio nei confronti di quest'aspetto 'storico-archeologico', che, riteniamo, sia l'unico veramente determinante per far riconsiderare il progetto, esigendone una sua modifica. Modifica che può essere rappresentata dalla traslazione della 'curva' della linea ferroviaria in una posizione ancora più a monte, rispetto alla previsione attuale. Cosa che è già stata affermata e ribadita all'unanimità nei due consigli comunali sull'argomento, il 20/12/2024 ed il 16/6/2025".

"A meno che, alla fine, non si voglia riconsiderare la pur possibile e fattibile eventualità del raddoppio dei 21 km di linea FS nell'attuale sede che, oltre ad avere il vantaggio di essere facilmente fruibile per i viaggiatori essendo vicina ai centri abitati, ha, pure, l'altro pregio di costare enormemente meno, cioè: circa 450 milioni di euro del raddoppio in sede coi sottopassaggi compresi, rispetto ai 2,5 miliardi, facilmente 'lievitabili' a 3, 3,5 miliardi dello spostamento a monte progettato. Vedremo cosa accadrà in Consiglio. Speriamo che una nuova unanimità scongiuri la realizzazione di opere che sarebbero devastanti per il territorio di Pietra Ligure" conclude il consigliere Carrara.

Roberto Vassallo

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