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Economia | 13 novembre 2025, 07:00

Palermo: le ville in stile Liberty che ti lasceranno senza parole

Palermo: le ville in stile Liberty che ti lasceranno senza parole

Come accaduto in altre grandi città italiane, fra cui Torino e Milano, anche Palermo ha vissuto tra la fine dell’Ottocento e soprattutto nei primi anni del Novecento, un periodo di grande prosperità economica grazie alla ricca borghesia imprenditoriale (le famiglie Florio, Ingham, Whitaker, Utveggio ecc.).

Molti di questi imprenditori commissionarono ad architetti innovatori, fra cui spicca indubbiamente Ernesto Basile (1857–1932), la costruzione di ville, alberghi, teatri e altre opere che furono realizzate in quello che nel nostro Paese fu definito stile Liberty, declinazione italiana della cosiddetta Art Nouveau (arte nuova).

A Palermo rimangono ancora moltissime testimonianze di questo stile, le cui caratteristiche principali sono le linee sinuose, i motivi floreali e naturalistici, l’uso artistico di materiali quali ferro battuto, vetro colorato, cemento, ceramica, maiolica e legno intagliato, la libertà compositiva, l’attenzione ai dettagli e alla decorazione.

In Italia, il Liberty assunse sfumature diverse a seconda dei luoghi, tanto è vero che si parla di “Liberty milanese”, “Liberty torinese”, “Liberty savonese” ecc. Nel capoluogo siciliano questo stile fu piuttosto eclettico e “mediterraneo”.

Di seguito, si descrivono brevemente alcune delle ville più rappresentative del Liberty palermitano.

Villa Igiea: uno dei capolavori assoluti del Liberty a Palermo

Villa Igiea è unanimemente considerata un capolavoro assoluto per quanto riguarda lo stile Liberty. È stata progettata da Ernesto Basile negli ultimi anni dell’Ottocento come residenza privata dell’ammiraglio inglese Cecil Domville. In seguito fu acquistata da Ignazio Florio che le diede il nome di sua figlia, Igiea. Si trova in Via Belmonte.

Dopo il declino della famiglia Florio, l’edificio fu utilizzato prima come sanatorio e, in seguito, fu acquisito dal Banco di Sicilia. Oggi è un albergo di lusso, da cui si gode di una bellissima vista sul golfo di Palermo.

Villino Florio all’Olivuzza

Tra i più noti edifici in stile Liberty palermitani si deve ricordare il Villino Florio all’Olivuzza, ubicato in Viale Regina Margherita, nei pressi della Zisa, il sesto quartiere di Palermo.

La villa fu commissionata dalla famiglia Florio che affidò il progetto a Ernesto Basile. Fu realizzata tra il 1899 e il 1902. L’edificio è una combinazione di elementi molto diversi fra loro: linee curve moderne, spunti medievali, intagli floreali, superfici barocche, capriate nordiche, torrette che ricordano i castelli francesi, colonnine in stile romanico e bugnati in stile rinascimentale. Basile progettò anche gli interni e il mobilio.

Dopo la Seconda guerra mondiale, la villa fu abbandonata e nel 1962 un incendio ne distrusse camere e saloni. In seguito è stata restaurata e oggi è di proprietà della Regione Siciliana.

Villino Favaloro-Di Stefano

Il Villino Favaloro-Di Stefano è un altro capolavoro in stile Liberty progettato da Giovan Battista Filippo Basile. Fu costruito tra il 1889 e il 1891 e fu completato da Ernesto Basile, figlio di Giovan Battista, tra il 1913 e il 1914.

Inizialmente è appartenuto alla famiglia Favaloro e, in seguito, a Giuseppe Di Stefano Napolitani, senatore della Repubblica.

Al di là della sua indubbia bellezza, è un’opera importante perché è considerato il primo esempio di modernismo a Palermo. Ernesto Basile, oltre ad aver completato l’edificio e realizzato la torretta ottagonale che dà su via Dante, è anche autore del giardino d’inverno in ferro e vetro con motivi Liberty. Come il Villino Florio all’Olivuzza, anche il Villino Favaloro-Di Stefano appartiene alla Regione Siciliana. Fu chiuso nel 2002 dopo il terremoto del 6 settembre. È stato poi riaperto al pubblico nel settembre del 2015.

Oggi ospita il Museo della Fotografia del Centro Regionale per l'Inventario, la Catalogazione e la Documentazione - Dipartimento regionale Beni Culturali e Identità siciliana.

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