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Attualità | 02 ottobre 2012, 11:30

"Il piano Neirotti è una schifezza"

Il sindaco di Cairo, Fulvio Briano, non usa mezzi termini, e lancia un appello al presidente della Regione, Burlando.

"Il piano Neirotti è una schifezza"

Afferma, Briano: “Che la politica regionale si riappropri del proprio ruolo e dica chiaramente che il Piano dell’ASL Savonese è una schifezza che deve essere immediatamente ripensata. Non posso credere che la Giunta Regionale possa e voglia avvallare le scelte dell’Azienda Sanitaria così come si stanno operando oggi in Provincia di Savona”.

Discorso, quindi, generale, su tutta la provincia e i quattro ospedali, ma che vede, ovviamente, nell’ospedale di Cairo il fulcro dei ridimensionamenti, con Chirurgia generale soppressa da tempo; Pronto soccorso ridotto a Punto di primo intervento (con, tra l’altro, un solo infermiere nel turno notturno) deputato ad occuparsi solo di codici bianchi e verdi (praticamente un ambulatorio medico, evitato direttamente dalle ambulanze che dovranno indirizzarsi altrove, e non in grado di decidere ricoveri diretti, visto che anche il paziente che raggiungesse autonomamente il Pronto soccorso, in caso di emergenza o possibilità di emergenza dovrà essere comunque dirottato verso altre strutture). A tutto ciò si aggiunge una Medicina trasformata in cronicario, ovvero esclusivamente per lungodegenti, mentre gli acuti saranno indirizzati verso altri ospedali (con, anche qui, conseguente riduzione di personale infermieristico).

La stessa Day Surgery lascia alquanto perplessi: da un lato il direttore generale dell’Asl 2, Flavio Neirotti, ribadisce la validità del progetto di realizzare a Cairo il polo provinciale della Day Surgery (e per questo avrebbe un senso la realizzazione delle due nuove sale operatorie), dall’altro si registrano flessioni nell’attività e voci su trasferimenti di chirurghi verso Albenga e Pietra (anche su questo dall’Asl si smentisce, dicendo che, se ci sarà flessione, è un provvedimento temporaneo per ridurre la spesa e riguarderà tutte le Day Surgery del territorio. Non si spiega, però, come mai, se Cairo dovrà diventare polo provinciale continuino ad esistere doppioni sul territorio).

Briano prosegue quindi in una feroce analisi del governo dei “tecnici” (ma anche il Governo nazionale è in mano a tecnici….): “Tutti quei criteri di solidarietà, equità e uniformità dei servizi che hanno sempre guidato le scelte di questa provincia anche in materia sanitaria si stanno per buttare alle ortiche nel nome dei tecnicismi e dei risparmi di spesa. I tecnici sono tali e non hanno nessuna visione d’insieme di quanto le loro scelte impatteranno sulla vita dei cittadini e dei conseguenti costi sociali soprattutto per le fasce deboli e questo è inaccettabile per chi come noi abbiamo deciso di fare politica in modo serio e coscienzioso”. Prosegue: “Vedendo quali saranno a breve gli effetti di questo disastroso piano per la valbormida non mi resta che appellarmi al Presidente Burlando affinchè intervenga personalmente per ripensare le scelte fino ad ora operate e ridare dignità ad una struttura ospedaliera che non merita di fare questa fine”.

Appello che potrebbe essere davvero l’ultimo tentativo disperato, anche se prosegue la verifica per contrastare il piano per vie legali, e domani ci sarà un ulteriore incontro con i legali. Appello che, però, potrebbe, e probabilmente sarà così, cadere nel vuoto, almeno se ci si deve basare su certi atteggiamenti di alcuni consiglieri regionali del Pd, pur savonesi: alla manifestazione del 22 è balzata agli occhi di tutti l’assenza del Pd regionale: Boffa, Miceli, Rambaudi. Dichiarare, come ha fatto qualcuno, “non partecipo ad una manifestazione contro Montaldo, e quindi contro la giunta regionale che appoggio, ma continuo a lavorare per la sanità valbormidese” è un controsenso che si commenta da solo, figlio di un’ipocrisia politica sviluppata ad arte da quello che era il ventre molle della Dc nella Prima Repubblica, visto che proprio Montaldo ha avvalorato l’ottica che si sta abbattendo contro la Val Bormida e ha dato super poteri ai manager Asl per metterla in pratica; e visto che, alla fine, sarà proprio la Regione a sancire, o meno, se quei tagli dovranno concretizzarsi o no.

E la consapevolezza, secondo i conti annunciati dal consigliere regionale Melgrati che ha promesso di pubblicare a proprie spese un manifesto con l’elenco di chi ha votato a favore e chi contro il piano, che se la minoranza regionale votasse compatta (anche qui, però, non si escludono franchi tiratori) e l’Idv (come ha più volte dichiarato) e i consiglieri regionali savonesi appoggiassero la contrarietà al piano con il loro voto, Montaldo e Neirotti uscirebbero sconfitti dal confronto, più che una consapevolezza, a questo punto diventerà, probabilmente, l’ennesima presa in giro per la Val Bormida.

e.m.

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