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Attualità | 18 gennaio 2013, 14:25

Sanità, il 29 tutti a Genova

Il Comitato sanitario locale promuove una grande manifestazione: “Le dichiarazioni dell’assessore Montaldo sull’Ospedale di territorio sono la conferma che si vuole trasformare Cairo in un cronicario”. Replica, l’assessore regionale Stefano Quaini, “il Comitato sta facendo del terrorismo senza capire”.

Sanità, il 29 tutti a Genova

E cose da capire sul futuro (ma anche sul presente) dell’Ospedale di Cairo ce ne sarebbero davvero tante. Ad iniziare da che cos’è ora e cosa diventerà a giugno.

L’assessore regionale Claudio Montaldo ha infatti dichiarato che il nosocomio cairese è destinato a diventare, appunto entro giugno, “Ospedale di territorio" in grado di rispondere ai bisogni sanitari della popolazione attraverso attività di ricovero e attività ambulatoriali con la presenza di medici di famiglia”.

Viene quindi da pensare al “country hospital”, o ospedale di comunità: struttura sociosanitaria che si rivolge prevalentemente a persone anziane attraverso l'attivazione di posti letto gestiti dai loro medici di fiducia. A tale struttura vengono indirizzate persone affette da patologie in atto che non necessitano di terapia intensiva o rilevante impegno tecnologico.

Secondo il Comitato sanitario locale della Val Bormida, quindi, “la conferma che si intende trasformare Cairo in un cronicario, con un Pronto soccorso declassato ormai a Punto di primo intervento con sempre meno accessi, una medicina azzerata ed una chirurgia che lo sarà, e a tal proposito diventano davvero inspiegabili i 2,5 milioni pubblici spesi per le nove sale operatorie”. E proseguono: “Questa è la realtà del piano Regione_Asl 2, e delle dichiarazioni di Montaldo. Un piano al quale corrisponde una sorta di “buona volontà” dei vari consiglieri regionali, da Boffa a Quaini e Torterolo, che, però, non è mai andata più avanti di quello, o del tentativo di metterci una pezza ma senza cambiare realmente rotta. Tra l’altro – concludono – la definizione di “Ospedale di territorio” non è nemmeno compresa del decreto Balduzzi, che parla, invece, di ospedali di zona disagiata, come sarebbe la Val Bormida, ovvero un ospedale di pur piccole dimensioni, ma in grado di offrire prestazioni in tutti i settori: emergenza, medicina e chirurgia. Ben altra cosa”.

Replica, però, proprio il citato consigliere Stefano Quaini, in qualità di presidente della Commissione Ambiente della Regione: “Il Comitato sta ormai facendo del semplice terrorismo. Si dice che si vuole trasformare Cairo in un cronicario quando in maggioranza regionale, proprio l’altro giorno, abbiamo presentato la richiesta di raddoppiare i letti per acuti in Medicina, che passerebbero da 6 a 12, ottenendo un assenso di massima, che dovrà essere però formalizzato, da parte dell’assessore Montaldo. Il Comitato poi dipinge una struttura ormai allo sfascio, mentre la Day Surgery sta funzionando a pieno regime e così il reparto Riabilitazione”.

E’ però vero che gli accessi al Pronto soccorso sono praticamente dimezzati se non peggio.

Altro punto da chiarire, poi, cosa significa “l’apertura” dell’ospedale ai medici di famiglia citata da Montaldo.

Il riferimento è al progetto, confermato, anche se a livello ancora ufficioso, dall’Asl 2, di trasferimento di «Cairo Salute» (il centro territoriale polifunzionale di secondo livello nato dall’unione dei medici di base cairesi) all’interno della vecchia ala dell'ospedale, dove era l'ex clinica Maddalena? Se poi si lega questa operazione, all’interessamento di “Omnia Medica Srl” all’acquisto della stessa “Cairo Salute”, allora viene anche in mente quanto è successo ad Albenga, con la cordata guidata proprio dalla Omnia che si è aggiudicata la gestione del nuovo reparto ortopedia di Albenga (gran bel reparto, si dice tra l’altro).

Però le due cose, il trasferimento di Cairo Salute e la “presenza dei medici di famiglia” citati da Montaldo, dovrebbero non essere collegate, visto che parlando di medici di famiglia e di una più stretta sinergia anche fisica, con l’ospedale si parla dei medici di tutto il distretto e non solo di quelli cairesi.

Insomma, l’unica certezza è la confusione. Forse provocata ad arte. Forse no, ma comunque dannosa.

E il 29 è in programma la grande manifestazione a Genova, di fronte al Palazzo della Regione e se possibile dentro il Consiglio regionale riunito in seduta plenaria, organizzata dai vari Comitati. Da Cairo, partenza in pullman alle 8 dalla piazza delle Prigioni.

e.m.

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