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Attualità | 30 ottobre 2014, 15:15

Sempre più negozi cinesi, ma pagano tutti le tasse?

Spiega il comandante Coccola della Guardia di Finanza di Albenga:"Ci sono alcune attività che per un anno, un anno e mezzo portano avanti una gestione esemplare. Succede che alcuni battono tutti gli scontrini, al centesimo, pagano i fornitori e le fatture. Irreprensibili. Poi cosa accade però in alcuni casi?"

immagine repertorio

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La crisi economica colpisce sempre di più le piccole attività commerciali, costrette spesso a chiudere i battenti sopraffatte dalle catene di negozi, dalla grande distribuzione e … dai negozi cinesi.

Ma come fanno i negozi cinesi a sopravvivere alla dura legge del mercato?

Si tratta di negozi spesso di grandi dimensioni che sorgono in diverse aree della città dove è difficile, spesso per altri commercianti insediarsi ed avere successo, e che vendono un po’ di tutto: dai prodotti per la casa, vestiario, giochi per bambini, attrezzi e prodotti per l’igiene, dei bazar, insomma, nei quali è possibile trovare qualunque cosa.

Ci spiega il comandante Coccola della Guardia di Finanza di Albenga: “Ci sono alcune attività che per un anno, un anno e mezzo portano avanti una gestione esemplare. Succede che alcuni battono tutti gli scontrini, al centesimo, pagano i fornitori e le fatture. Irreprensibili. Poi cosa accade però in alcuni casi? Dopo un anno e mezzo ecco che cambia il titolare, cambia la ragione sociale e si ricomincia tutto da capo perfettamente in regola, ma lasciano un buco di tasse evase impossibile da recuperare”.

In pratica cosa accade nei casi in cui si riscontra un illecito?

Arriva dalla Cina un soggetto che svolge tutte le pratiche per aprire il proprio negozio e paga tutto ciò che c’è da pagare, fornitori, fatture, affitti, batte tutti gli scontrini e poi, dopo un anno e mezzo, quando si devono pagare le tasse sparisce.

Arriva al suo posto un connazionale e si ripete la stessa prassi.

Afferma Coccola: “Fino ad un anno e mezzo non possiamo fare nulla, perché gli esercenti sono ancora in tempo per versare le somme dovute, quando poi si potrebbe agire dei titolari, spariscono le tracce”.

Naturalmente senza generalizzare si evidenzia solo una prassi posta in essere in numerosi casi e un po’ in tutta Italia, non ultima la Provincia di Savona e Albenga dove si espleta l’attività del comandante Coccola.

Mara Cacace

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