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Sanità | 17 novembre 2015, 14:44

UE impone orari a medici e infermieri: no dai sindacati ai turni notturni da undici ore negli ospedali savonesi

E' questa una delle proposte avanzate stamattina dall'Asl2 per trovare una soluzione alla direttva europea che impone dal prossimo 25 novembre undici ore di riposo consecutive, ogni 24, e il non superamento delle 48 ore lavorative

UE impone orari a medici e infermieri: no dai sindacati ai turni notturni da undici ore negli ospedali savonesi

Secco no da parte dei sindacati alla proposta dell’Asl2 savonese di allungare il turno di notte ad undici ore. Questa mattina si è svolto un incontro al quale hanno preso parte le organizzazioni sindacali e la dirigenza sanitaria per cercare di trovare una soluzione comune in tempo per il 25 novembre. Quel giorno entrerà infatti in vigore la normativa UE sul giusto orario di lavoro in sanità pubblica, che nel dettaglio prevede il rispetto delle undici ore di riposo consecutive, ogni 24, e il non superamento delle 48 ore lavorative settimanali.

“L’Asl 2, spiega Ciro Ferrentino della Cgil savonese, ancora questa mattina ha partecipato ad una riunione con la Regione e le organizzazioni sindacali che si occupano di personale. La speranza è che venga avviata una trattativa nazionale che permetta di avere una legge di delega ponte per superare la direttiva europea”.  “Purtroppo, prosegue il sindacalista, i tempi si annunciano lunghi e entro il 25 novembre abbiamo bisogno di sapere come adeguarci”.

Domani la dirigenza sanitaria incontrerà quella medica e poi i direttori dei dipartimenti, cercando appunto una soluzione comune. “Tra le varie proposte fatte oggi da parte dell’Azienda Sanitaria Locale, spiega Ferrentino, quella di allungare il turno di notte ad undici ore. Noi ci siamo fermamente opposti perché si rischia di stravolgere il lavoro. A questo punto abbiamo proposto di rivedere l’intera turnazione, compresi mattino e pomeriggio”.

“Oltre a questo, prosegue l’esponente della Cgil, la proposta non si regge dal punto di vista organico, perché attualmente non c’è personale sufficiente. Un fatto, quest’ultimo, su cui ha concordato anche Neirotti”. Secondo le stime sindacali attualmente in Italia mancherebbero circa sessantamila infermieri.  Attualmente all’interno dell’Asl2 sono impiegati circa 4.300 dipendenti, tra amministrativi, medici, infermieri e sanitari.

“La priorità comunque, evidenzia Ferrentino, diventa quella di trovare una soluzione entro il 25 novembre. Anche la reperibilità lunga, di 24 ore, in base alla direttiva UE non è più applicabile. Ora la priorità è capire come organizzare turni e reparti”.

Cinzia Gatti

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