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Politica | 01 luglio 2016, 09:42

Giustenice rimane con il Consorzio Energia Veneto, Rozzi: "Si doveva procedere ad un recesso collettivo"

Ivano Rozzi “Aggiungo che proprio quando la politica al suo interno non è in grado di "punire" con le forme legittime dello Stato i biechi comportamenti di aggregazioni del tipo in questione si è purtroppo destinati a vivere in un contesto marcio e sotto continuo ricatto."

Giustenice rimane con il Consorzio Energia Veneto, Rozzi: "Si doveva procedere ad un recesso collettivo"

E’ respinta la proposta di recesso dal CEV formulata dal consigliere Ivano Rozzi  capogruppo Lista Civica per Giustenice . 

Il Consorzio energia veneto secondo il consigliere sarebbe una scatola vuota utile solo a convogliare le risorse di migliaia di comuni relativi agli appalti dell’energia verso aziende riconducibili ai vertici del consorzio.

“Il Cev pare abbia posto in essere una mega truffa, un sistema scientifico di turbativa d’asta per mettere fuori gioco i concorrenti degli appalti che ha gestito per conto delle amministrazioni che si sono affidate alla sua funzione centrale unica, in modo da far aggiudicare gli appalti alle sole ditte di riferimento. Un vero e proprio “cartello” anticoncorrenziale, travestito con la veste nobile di “soggetto aggregatore”

Continua Rozzi “Noi ci preoccupiamo delle ripercussioni che il comune potrebbe ricevere e ci aspettiamo un po’ più di attenzione ed una informatica visto che l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha riformulato l’elenco dei soggetti aggregatori a seguito della cancellazione con efficacia ex tunc del Cev”

Conclude Ivano Rozzi   “Aggiungo che proprio quando la politica al suo interno non è in grado di "punire" con le forme legittime dello Stato i biechi comportamenti di aggregazioni del tipo in questione si è  purtroppo destinati a vivere in un contesto marcio e sotto  continuo ricatto. La vicenda CEV , non adeguatamente pubblicizzata dai media , riguarda migliaia di Comuni in Italia, che al momento dei provvedimenti dell' ANAC di Raffaele Cantone avrebbero dovuto attivare un forma di recesso in massa e invece pare che solo pochi  si siano  preoccupati di accertare il danno eventuale che ne potrebbe scaturire da una vicenda ancora tutta da scoprire. Intanto, si stanno costruendo in Italia i regimi di monopolio su luce, gas, acqua nascosti sotto forma di consorzi privati a matrice pubblica destinati a far crescere le tariffe e a far business per pochi eletti. 

Il sindaco, come si legge nel verbale ha precisato che l’amministrazione ha avvertito la necessità di acquisire maggiori informazioni e verificare le procedure di recesso.

Inoltre si precisa che il Cev è iscritto all’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti e che quindi in questo momento non c’è motivo per il recesso.

rg

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