Il culto dei “borghigiani” per la venerata Beata Vergine Maria del Monte Carmelo è radicato ben prima del 1528, anno in cui la cittadinanza, con la consegna delle chiavi della città, elesse la Madonna protettrice del Marchesato.
Probabilmente da quella data, la festa rappresentò l’appuntamento più sentito dai Finalborghesi coinvolti nelle celebrazioni religiose e nell’organizzazione delle collegate manifestazioni profane che attraevano gli abitanti delle comunità limitrofe (l’ottocentesco mandamento: Finalborgo, Feglino, Orco, Perti, Rialto, Calice, Gorra, Varigotti, Pia, Calvisio, Final Marina)”
Scrive Goffredo Casalis nel 1840 a proposito della attuale Basilica Collegiata di Finalborgo: “Quando nelle maggiori solennità in onore di S. Biagio e di N.D. del Carmelo, [la chiesa] viene addobbata de’ suoi arazzi e delle sue numerose grandi lampade di cristallo di rocca, presenta un aspetto magnifico. A tali solennità concorrono quasi tutte le popolazioni del mandamento (Dizionario Geografico-storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M.il Re di Sardegna – Torino 1840].
Calendario delle funzioni religiose
Venerdì 15
Ore 20:30 Discesa della Venerata Statua della Madonna
Sabato 16
Ore 10-12; 15-17 Confessioni
Ore 18:00 S. Messa dedicata agli infermi ed agli anziani
La messa è animata dal Coro Polifonico San Biagio
Domenica 17 – Celebrazione della festa patronale
Ore 10:30 – 18:00 S. Messe animate dal Coro Polifonico San Biagio
Ore 20:30 Vespri solenni e processione presieduta da Monsignor Vittorio Lupi, Vescovo della Diocesi di Savona-Noli
Accompagnamento musicale bandistico della Società Filarmonica di Finalborgo
Lunedì 18
Ore 20:30 Santa Messa e risalita della Venerata Statua
Quattro giorni di celebrazioni liturgiche (Sante Messe, Vespri) e momenti profondamente simbolici e di grande “pathos”.
E’ la “Madre” che ritorna dai propri figli. Scende dalla nicchia lentamente con austerità regale (è una Regina!), ma atteggiamento amorevole; braccia e mani aperte come per accogliere in un grande abbraccio tutti: fedeli e non.
La Basilica è abbellita con luci e fiori, le campane suonano “ a baudetta”; strade e case con luminarie.
Si avvicinano a Lei i parrocchiani, gli ospiti e i finalborghesi lontani che ritornano per testimoniare la loro appartenenza alla comunità. E’ il momento del dialogo personale. Preghiere, suppliche, intercessioni con il Figlio; atti penitenziali come il pubblicano sulla porta del tempio. La “Madre” ascolta tutti con profondo affetto: fedeli devoti, distaccati, agnostici, indifferenti e risponde direttamente alle loro anime.
Poi la processione, l’antico rito religioso che percorre le strade e piazze del centro storico sino all’Altino, storico confine di Finalborgo. Infine, quando il sole tinge di rosa il cielo e la notte stende lentamente il suo velo sempre più scuro, la Venerata Effige della Beata Vergine del Carmelo, simbolo della “Madre”, si congeda dai “borghigiani” e da tutti coloro hanno partecipato ai Suoi festeggiamenti. Saluto che trova il suo acme fuori Porta Reale dove, rivolgendosi verso i quattro punti cardinali, unisce in un unico abbraccio tutte le comunità limitrofe. Rito di una tradizione secolare; attimi di intensa commozione accresciuta dalla musica e dai canti sino all’ingresso nella Sua Casa.