Il Comitato Spontaneo "A Carcare" all'incontro con ANCI: "Nessuna proposta coordinata di intervento"

In data 9 agosto il comitato spontaneo dei cittadini "A Carcare", su invito del sindaco Franco Bologna, ha partecipato come uditore all'incontro dell'ANCI tenutosi presso il Municipio di Carcare. 

“La sensazione che abbiamo avuto - afferma il Presidente Degola - è quella di avere ascoltato un gruppo scollegato che non ha ancora una linea comune di intervento collettivo ma che miri a mantenere il proprio status quo o al massimo a rappresentare il disagio. Abbiamo ascoltato tutti i pareri e le proposte dei Sindaci o dei loro delegati ma nessuna ci è sembrata esprimere un programma comune di integrazione reale nel rispetto della popolazione residente. Abbiamo ascoltato, prosegue Degola, timori e preoccupazioni più che altro specifici di ogni comune ma nemmeno una proposta coordinata di intervento. Certamente la sede era interlocutoria e la definizione del problema deve necessariamente avere un coordinamento regionale e di più nazionale.  A nostro parere si è assistito ad un resoconto numerico delle presenze privo di concrete risposte istituzionali.  Franco Bologna, peraltro unico Sindaco ad avere preso una posizione chiara, coerentemente con la sua ordinanza,  ha sottolineato la necessità di essere messo a conoscenza entro breve termine (massimo 4 /5 giorni ) dello stato di salute degli immigrati per ragioni di ordine pubblico. Bologna ci è parso il solo a proporre una collegiale pressione politica nei confronti delle istituzioni preposte per addivenire ad una soluzione comune. Al comitato servono maggiori Informazioni sui soggetti gestori della accoglienza e quali siano i criteri; occorre infine che vengano urgentemente definite regole precise che garantiscano contemporaneamente la sicurezza e serenità dei residenti e la reale integrazione. Siamo fortemente preoccupati per lo stato attuale delle cose  e lo diciamo a gran voce da comuni cittadini: così non ci stiamo, o si fa chiarezza su tutti i fronti o useremo tutti gli strumenti che la democrazia ci concede per arginare la situazione”.