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Albenganese | 25 novembre 2016, 19:14

Una panchina arancione contro la violenza sulle donne ad Albenga

Alla cerimonia erano presenti le figlie di Loredana e tutte le associazioni di Albenga, il sindaco Cangiano,gli assessori e i consiglieri comunali

Una panchina arancione contro la violenza sulle donne ad Albenga

E' stata inaugurata ad Albenga in una sorta di gemellaggio con Castellana-Grotte, la panchina arancione contro la violenza sulle donne ed in ricordo di Loredana Colucci, uccisa il 2 giugno del 2015 dal suo compagno che non accettava la fine della loro relazione.

La panchina di  colore arancione - la tonalità simbolo della lotta al femminicidio – è stata posta all’esterno del Centro Giovani, di fronte alla casa dove fu uccisa Loredana Colucci.

Alla cerimonia erano presenti le figlie, tutte le associazioni del territorio ingauno, la Consulta del Volontariato e dei Disabili,  che hanno voluto con la loro presenza schierarsi in maniera decisa contro la violenza sulle donne e lo hanno fatto in questa giornata che è anche la"Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".

Durante la serata, affollatissima di gente, i rappresentanti delle associazioni e il sindaco Giorgio Cangiano (ha letto una lettera della consulta nazionale) hanno letto poesie e testi che hanno affrontato il tema della Violenza sulle donne .

Importante il messaggio che si è voluto lanciare rivolto non solo alle vittime di violenza, ma a tutte quelle donne che la stanno ancora subendo e che magari per vergogna si isolano, non ne parlano, non si rendono conto di essere potenziali vittime o non hanno semplicemente trovato la forza per riuscire a ribellarsi e chiedere aiuto.

L'appello dell'Arma dei Carabinieri, presente oggi all'incontro, è quello di chiedere aiuto e di non consentire nessun tipo di episodi di violenza che in un crescendo possono diventare additrittura letali per la donna.

Un amore violento - che sia violenza fisica o psicologica - non è mai un vero amore e chi subisce qualunque genere di sopruso deve trovare la forza di chiedere aiuto, di non accettare mai l'ultimo incontro "chiarificatore", di rivolgersi alle strutture sul territorio come lo sportello Artemisia Gentileschi con il cui supporto possono farsi aiutare da uomini violenti che non le amano.

Mara Cacace

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