"Il consigliere comunale di Albenga, Eraldo Ciangherotti, di Forza Italia, ieri sulla sua pagina Facebook ha pubblicato un post con la foto di Michelle Obama vestita da cameriera, accanto a Melania Trump. Ciangherotti ha scritto: “Michelle accoglie Melania alla Casa Bianca” e ha inserito tre “emoticon” che piangono dal ridere.- riepiloga Alessandro Piana Lega Nord - La capogruppo regionale del Pd Raffaella Paita lo ha attaccato dandogli del leghista e prendendo quindi fischi per fiaschi. Inoltre, ha gravemente offeso i sostenitori del Carroccio: “(…) Meditiamo che questa è la Lega: i forni per i gay e il razzismo dei ‘White Pride’. Ci aspettiamo prossima fondazione di un nucleo del Ku Klux Klan (…)”. Sul suo profilo Facebook, Paita non ha neanche rimosso alcuni commenti beceri, offensivi e violenti dei suoi tanto democratici e pacifisti “amici” rivolti al Movimento politico e al popolo di Matteo Salvini."
“Tralasciando quei commenti di istigazione all’odio nei nostri confronti – spiega il capogruppo regionale del Carroccio Alessandro Piana – fa piacere constatare che la Lega sia il peggior incubo del Pd tanto da tirarla in ballo anche fuori contesto. Eraldo Ciangherotti non è leghista, ma appartiene a Forza Italia. Pur non condividendo il suo post pubblicato su Facebook, non ci sentiamo né di condannarlo, né di assolverlo semplicemente perché non ci riguarda."
"Inoltre, che piaccia o no, si tratta di satira politica. Ossia di un certo tipo di ironia che senz’altro può essere diretta verso i potenti, ma non nei confronti della povera gente, come ad esempio ha indegnamente fatto Charlie Hebdo con i terremotati del Centro Italia e le vittime dell’Hotel Rigopiano. Lì sì che ci sarebbe stato da gridare allo scandalo e da urlare ‘vergogna’ contro i vignettisti francesi, ma in questo caso il Pd non ha aperto bocca. Perché quando si tratta di difendere la dignità umana dei deboli e dei poveri e non di attaccare l’avversario politico, al Pd non interessa" continua .
"In riferimento all’ennesimo attacco perpetrato ai danni del nostro consigliere De Paoli, ricordo a ‘Lella’ che è stato proprio lui, per primo, a chiedere le dimissioni del presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre, nominato dal ministro Clini d’intesa con l’ex governatore Burlando, per il suo inaccettabile post su Auschwitz”.