ELEZIONI COMUNE DI ALBENGA
ELEZIONI COMUNE DI FINALE LIGURE
 / Attualità

Attualità | 19 settembre 2017, 09:45

"Le incredibili dichiarazioni di Francesco Bruzzone sulla caccia": la risposta dei Verdi savonesi

Castellazzi: "La provincia di Savona è stata martoriata dal fuoco nei mesi scorsi, ciononostante anche da noi si stanno mettendo in moto ben 3885 cacciatori. Questa situazione comporta un grave pericolo per gli effetti negativi sulla dinamica di molte specie"

"Le incredibili dichiarazioni di Francesco Bruzzone sulla caccia": la risposta dei Verdi savonesi

"L'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ente pubblico di ricerca con autonomia tecnico-scientifica, chiede una moratoria per la caccia e ha inviato poche settimane fa al Governo un documento dove si mette in rilievo l'estrema difficoltà in cui versano gli ecosistemi italiani attaccati da siccità e incendi. La provincia di Savona è stata martoriata dal fuoco nei mesi scorsi, ciononostante anche da noi si stanno mettendo in moto ben 3885 cacciatori" commenta il portavoce dei “Verdi” della provincia di Savona, Gabriello Castellazzi. 

"Questa situazione comporta un grave pericolo per gli effetti negativi sulla dinamica di molte specie. La preservazione degli habitat naturali e degli ecosistemi, in un epoca di stravolgimenti climatici, è fondamentale per la nostra sopravvivenza (il savonese è particolarmente ricco di biodiversità). Gli stessi cacciatori dovrebbero chiedere, in base alla Legge 157/92, una revisione dei calendari faunistico-venatori. Francesco Bruzzone, rappresentante della Lega Nord in Regione Liguria, plaude alla caccia e dichiara che è “una delle passioni più belle che possano esistere". 

Prosegue: "I Verdi ritengono assurda tale dichiarazione e la loro posizione è diametralmente opposta, infatti non è eticamente accettabile uccidere per divertimento. Secondo Eurispes (Ente di ricerca economica e sociale), il 78,8% degli italiani è contrario all'attività venatoria. In Italia si spara a ben 19 specie di avifauna in stato di conservazione sfavorevole. Se un tempo la caccia era fonte di cibo, oggi la sopravvivenza della specie umana non dipende da questa attività che è diventata un passatempo crudele. Le tragedie, che potevano essere evitate, hanno colpito anche tanti cacciatori (l'attività venatoria nella stagione 2015-2016 ha  registrato tra loro 39 morti e 68 feriti, oltre a 1 morto e 17 feriti tra agricoltori e passanti)". 

"Il piombo delle cartucce inoltre avvelena acque e terreno. Il pretesto della caccia ai cinghiali per ridurne il loro numero è illusorio (ricordiamo che sono stati proprio i cacciatori gli autori del loro ripopolamento). L'uccisione di cinghiali in quasi 30 anni di intensa attività venatoria non ha avuto nessun esito significativo sulla loro crescita numerica (a Savona raggiungono addirittura la spiaggia)". 

"I dati scientifici sono chiari: la fertilità degli ungulati aumenta perché la maturità sessuale dei superstiti viene anticipata. Esistono in alternativa metodi non cruenti di controllo della loro fertilità che i tecnici del settore conoscono benissimo. E' solo un problema di  impegno finanziario che dovrà prima o poi essere affrontato come vera tutela delle attività agricole" conclude il portavoce dei “Verdi” della provincia di Savona Gabriello Castellazzi.

cs

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium